E Cardiochirurgia rimane ancora deserta

Mancano i collaudi di tre ingegneri. L’impresa: ma entro marzo dovrebbe essere tutto pronto

CHIETI. La nuova Cardiochirurgia ancora vuota. Il polo cardiologico supertecnologico da oltre 50 milioni di euro non ancora funziona. Perché ancora in corso i collaudi. Lo annuncia il direttore sanitario Pasquale Flacco, quando gli si propone la possibilità di trasferire una parte della sovraffollata e inagibile ginecologia nel vicino edificio.

«I collaudi sono particolarmente complessi per una struttura con impianti di alta tecnologia come quelli della cardiochirurgia», osserva l’architetto Angelo De Cesare, titolare della omonima impresa che ha realizzato il nuovo complesso sanitario.

I collaudatori sono tre l’ingegner Antonio Carafa di San Severo, il collega Nicola Pipino di Chieti e l’ingegner Piero Mastrangelo del provveditorato alle Opere pubbliche di Ancona. I lavori sono in corso ma si spera che per il mese di marzo sia tutto pronto.

«Il complesso potrebbe essere operativo prima di Natale», aggiunge il direttore sanitario.

Il collaudo sugli impianti ad alta tecnologia, fa sapere il direttore sanitario, sono così lunghi e complessi perché devono essere fatti in tutte e quattro le stagioni.

Una volta completati verranno trasferiti tutti i reparti del cuore, dall’Unità coronarica, alla Emodinamica alla cardiologia oltre naturalmente i pazienti della Cardiochirurgia del professor Gabriele Di Giammarco.

Ma nel nuovo complesso sanitario, almeno stando a quanto aveva annunciato il direttore generale della Asl Francesco Zavattaro, verranno trasferiti in maniera momentanea ma per qualche divisione anche definitivamente alcuni dei reparti che attualmente sono nei corpi C ed F, dichiarati inagibili da protezione civile e procura per alcune carenze strutturali e perché non rispondenti alle attuali leggi antisismiche.

©RIPRODUZIONE RISERVATA