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E in piscina salve le attività agonistiche legate al nuoto

LANCIANO. È salva l'attività agonistica nel Parco piscine Le Gemelle di Lanciano. Nonostante le restrizioni imposte dal dpcm del 24 ottobre scorso che vieta le attività di piscina (acqua gym, nuoto...

LANCIANO. È salva l'attività agonistica nel Parco piscine Le Gemelle di Lanciano. Nonostante le restrizioni imposte dal dpcm del 24 ottobre scorso che vieta le attività di piscina (acqua gym, nuoto libero, hydro bike, acqua walking), palestra (corsi e attrezzi) e calcetto, l'impianto semi olimpionico del quartiere Santa Rita potrà svolgere le attività che riguardano lo sport agonistico in piscina. Lo ha comunicato la Fin (Federazione italiana nuoto) ai gestori dell'impianto nei giorni scorsi. «Si fa presente che l’impianto natatorio “Le Gemelle” sito in Lanciano in via G. D’Annunzio», scrive al sindaco Mario Pupillo e all'assessore allo sport Davide Caporale la Esa Life ssd arl (società sportivo dilettantistica a responsabilità limitata) che gestisce l'impianto, «ospita atleti agonisti delle seguenti categorie: nuoto (categoria, esordienti A e B, propaganda); pallanuoto; nuoto sincronizzato, triathlon e salvamento».
Le attività agonistiche sono ripartite già ieri e riguardano un centinaio di atleti provenienti da diverse società anche di fuori Lanciano, come ad esempio da Guardiagrele, Ortona e Casoli. Gli ingressi saranno limitati dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20. «Ringrazio la società Esa Life», interviene il responsabile della struttura, Umberto Pasquini, «che a fronte di un numero ridotto di accessi (le piscine Le Gemelle contavano in media 500 accessi al giorno, ndc), si è fatta carico di garantire, nonostante le ingenti spese, la continuità dello sport e di attività agonistiche di un certo livello visto che alle Gemelle si allenano diversi ragazzi che hanno vinto campionati italiani». Per quanto riguarda il personale, spiega Pasquini, «tutti i collaboratori sportivi percepiranno le indennità previste dal decreto Ristoro che, come lo scorso anno, ammontano a 800 euro mensili». L'impianto lancianese, che conta oltre 2.300 iscritti, dopo i difficili mesi del lockdown da Covid 19 e dopo le numerose vicissitudini delle precedenti gestioni che avevano portato ad un buco finanziario di 2,6milioni di euro, era ripartito a pieno regime nei mesi scorsi. (d.d.l.)