False assunzioni per la disoccupazione 

Scattano 10 denunce: finiscono sotto accusa per truffa all’Inps un commercialista e i finti dipendenti. Sequestrati 34mila euro

LANCIANO. Finte assunzioni per ottenere le indennità di disoccupazione. Dieci persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza, in concorso, per truffa aggravata ai danni dell’Inps. La compagnia di Lanciano, diretta dal capitano Alessandro Spada, ha scoperto un articolato sistema di frode ai danni dell’ente previdenziale per ottenere sussidi assistenziali in mancanza dei requisiti previsti. Le indagini delle fiamme gialle, iniziate nel 2017 e coordinate dal sostituto procuratore Serena Rossi, si sono concentrate su un professionista titolare di uno studio commerciale che, attraverso la creazione “a tavolino” di falsa documentazione, ha permesso a terze persone di ottenere dall’Inps l’assegno previdenziale destinato a coloro che sono rimasti privi di occupazione a seguito di licenziamento.
Tra il 2015 e il 2017 il commercialista, A.R., 45 anni, di Lanciano, aveva assunto alle dipendenze dello studio almeno 9 persone, 4 di Lanciano e 5 di origine romena (residenti tra Lanciano, Treglio, Paglieta, Pescara e in provincia di Teramo), per la gestione delle pratiche amministrative. Mediante la predisposizione ad hoc di falsi documenti, buste paga false e altri artifizi, lo studio commerciale aveva simulato rapporti di lavoro di brevissima durata e retribuzioni fittizie, cui seguiva una comunicazione di licenziamento. Di conseguenza l’Inps aveva emesso mandati di pagamento mensili delle indennità di disoccupazione “Naspi” (la nuova assicurazione sociale per l’impiego) per un totale di oltre 30mila euro. Gli importi illecitamente percepiti andavano da poche migliaia di euro fino alla cifra più consistente, in un solo caso, di oltre 12mila euro. Gli investigatori ipotizzano che parte di queste indennità finissero, come tornaconto, nelle tasche del titolare dello studio.
«A corroborare la nostra ipotesi che si trattasse di finte assunzioni», spiega il capitano Spada, «c’è il fatto che lo studio commerciale risulta attivo fino al 2016, ma l’ultima dichiarazione fiscale è stata presentata nel 2011 e già dal 2006 non produceva più redditi». È stato l’Inps stesso, insospettito dalle molteplici assunzioni per brevi periodi e nello stesso studio commerciale, a fare la segnalazione in Procura, che ha poi delegato le indagini alla Finanza. I riscontri hanno permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento e di individuare tutti i percettori delle indennità, che sono stati denunciati. A conclusione delle indagini il gip Massimo Canosa, accogliendo la richiesta del pm, ha inoltre disposto il sequestro preventivo di circa 34mila euro, sui conti correnti degli indagati, pari al totale delle indennità indebitamente percepite.