Ferita a scuola dal lampadario: ora il Comune deve risarcirla 

Una donna si trovava nel bagno dell’auditorium della Chiarini quando è stata colpita alla testa L’ente dovrà pagare i danni anche a un’automobilista rimasta bloccata in un sottopasso allagato

CHIETI. Era nel bagno dell’auditorium della scuola media Chiarini quando una plafoniera si è staccata dal soffitto e l’ha colpita alla testa. Adesso, a distanza di tre anni dall’incidente, il Comune – proprietario dell’immobile – dovrà pagare oltre 5mila euro alla donna rimasta ferita. È solo l’ultimo di una serie di risarcimenti a carico dell’ente: come se non bastassero i danni provocati dalle strade a pezzi, ora anche la scarsa manutenzione degli edifici scolastici pesa sulle casse pubbliche già in profonda sofferenza.
Il 25 maggio del 2017 Valeria D.R., 49 anni, si trovava nella scuola di via Spatocco per assistere a uno spettacolo. Prima dell’inizio della manifestazione, è andata in bagno: mentre era in attesa del suo turno, si è verificato «il distacco dello schermo di protezione di una plafoniera», si legge nella determina a firma del dirigente comunale Paola Intorbida. La donna ha riportato «danni fisici», fortunatamente non gravi, e si è fatta medicare in pronto soccorso. In un primo momento, la 49enne, assistita dall’avvocato Enzo Di Lodovico, ha presentato una richiesta di risarcimento in Comune per evitare di portare la vicenda all’attenzione di un giudice. All’inizio, l’ente non ha neppure risposto. Tant’è che la donna ha avviato una causa davanti al tribunale civile di Chieti.
In aula sono stati citati anche una serie di testimoni che hanno assistito all’episodio. Non solo: un tecnico incaricato dall’ufficio manutenzione del Comune «ha confermato la mancanza della protezione di ciascuna plafoniera presente nel bagno e nell’antibagno dell’auditorium della scuola». A quel punto, per evitare ulteriori costi legati a una probabile condanna, l’ente ha accettato di risarcire la donna con 5.334,26 euro, di cui 2.659,26 per le spese legali.
Sempre il Comune dovrà pagare 6.959,89 euro a un’automobilista bloccata nel sottopasso di via Aventino alle 3.50 del 16 agosto del 2018. La Lancia Y della donna teatina, Federica T., 37 anni, è rimasta danneggiata: da qui il contenzione con l’ente, considerando che l’allagamento, come sottolineato dall’avvocato Alessandro Dioguardi, è stato causato dall’«acqua piovana non defluita per evidente difetto di manutenzione delle condotte di scarico e deflusso delle acque, oltre che per erronea realizzazione del sottopasso».
Al contrario di quanto avvenuto per la donna ferita a scuola, l’ente si è rifiutato di chiudere la vicenda bonariamente. Così il caso è arrivato davanti al giudice di pace. E il Comune è stato condannato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA