I senzatetto e la sfida del freddo «Ma da noi un posto c’è sempre» 

Porte aperte alla Capanna di Betlemme per chi vive in strada: «Siamo pieni, però accogliamo tutti» Le suore Figlie dell’Amore: gestiamo il dormitorio di notte, ma con la neve anche di giorno siamo qui 

CHIETI. Porte aperte alla Capanna di Betlemme per chi, con le temperature rigide di questi giorni, vive ancora in strada. Il centro d'accoglienza gestito dalla comunità Papa Giovanni XXIII e diretto da Luca Fortunato è al completo, ma continua ad avere posti per chi ha bisogno: «Noi non mandiamo via nessuno», assicura Fortunato, «chi viene a bussare alla nostra porta troverà sempre un posto, fosse anche una semplice brandina. In questi giorni siamo pieni ma gli ospiti vanno e vengono e c'è sempre la possibilità di trovare una sistemazione per chi non sa dove andare».
Sono circa 70 i posti letto della struttura che ha sede alla Civitella. Sono i giorni in cui l'inverno fa sentire più forti i morsi del freddo, al centro d'accoglienza teatino arrivano sia dalla provincia di Chieti che da quella di Pescara. «Ma molti restano ancora in strada con questo freddo», dice con preoccupazione Fortunato, «c'è chi ancora non riesce a chiedere aiuto, ci sono persone con fragilità psicologica: per tutti loro abbiamo un'equipe preparata appositamente, in grado di rassicurare queste persone e far capire loro che dormire in strada in questi giorni può anche portare alla morte».
Le strutture che accolgono senzatetto in città sono tre. Oltre alla Capanna di Betlemme, c'è il dormitorio femminile Mater Populi Teatini, di proprietà della Caritas diocesana diretta da don Luca Corazzari, e il Villaggio della speranza di suor Vera D'Agostino a Brecciarola. Le suore della comunità religiosa Figlie dell'amore di Gesù e Maria, però, gestiscono anche il dormitorio della Caritas. «È una gestione in collaborazione con la stessa Caritas», spiega suor Ada, «perché sono le strutture Caritas che selezionano chi può essere ospitato. Basta recarsi al Centro d'ascolto Caritas e poi la struttura invia gli ospiti al dormitorio. Che generalmente è aperto solo la notte, ma che con questo freddo abbiamo deciso di far restare aperto anche di giorno. Lo abbiamo deciso nei giorni della neve, non potevamo mandare le nostre ospiti fuori con quel tempo».
La casa Mater Popoli Teatini, che si trova in via De Lollis, ha dieci posti a disposizione. Gli ospiti posso rimanervi per un massimo di 21 giorni, termine che però qualche volta viene prorogato nel caso non si trovino altre soluzioni abitative. Le suore della comunità religiosa Figlie dell'amore di Gesù e Maria preparano per loro sia la cena che la colazione. Al Villaggio della Speranza di Brecciarola, invece, i posti a disposizione sono molti di più, ma sono quasi tutti occupati da immigrati, secondo il progetto che la struttura sta gestendo in collaborazione con la prefettura. Sono infatti 82 gli immigrati ospitati nelle casette del Villaggio. (a.i.)
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