Il 12enne colpito da un fulmine si risveglia e dice: «Forza Milan» 

Migliorano le condizioni del giovane calciatore preso da una scarica elettrica mentre si allenava a calcio Il sindaco Ferrara: non è più intubato e respira da solo con l’aiuto di una mascherina, lo andrò a trovare

CHIETI. «Forza Milan». Le prime parole che il calciatore di 12 anni ha detto dopo essersi svegliato dal coma farmacologico. Sono state lunghe ore di attesa per la famiglia del giovane che ha lottato tra la vita e la morte dopo essere stato colpito mercoledì pomeriggio da un fulmine durante l’allenamento di calcio nel campo Celdit di Chieti Scalo, in via Pescara. Accanto ai familiari, anche la squadra del River ’65, in cui si allena il ragazzo, che ieri non ha lasciato per un attimo la Rianimazione pediatrica dell’ospedale Santo Spirito di Pescara.
IL RISVEGLIO Mercoledì la mamma del piccolo non ha avuto il coraggio di vederlo intubato, a entrare in stanza è stato il papà. Dopo una lunga notte, ieri la notizia che ha ridato speranza ai genitori e anche all’intera città sconvolta dall’incidente. I medici hanno eseguito una tac al cervello per controllare che non ci fossero lesioni: l’esito negativo dell’esame ha dato un respiro di sollievo alla famiglia. «Il piccolo non è più intubato e respira da solo con l’aiuto di una mascherina», rassicura il sindaco Diego Ferrara che, appena saputo dell’incidente, si è messo in contatto con i medici per monitorare le condizioni del ragazzo. Al risveglio il giovane non si è tirato indietro a ricordare la sua fede calcistica per la squadra rossonera. «Ha parlato e la prima cosa che ha detto è stata che è tifoso del Milan», dice il sindaco, «sono felicissimo per lui e tutta la sua famiglia. Abbiamo tenuto il fiato sospeso, senza perdere i contatti con la famiglia del piccolo sperando in un lieto fine. Ai numerosi cittadini che ieri hanno manifestato sui social la loro apprensione dando un magnifico esempio di solidarietà sociale e di appartenenza alla comunità va il mio ringraziamento. Appena i colleghi medici lo permetteranno andrò con gioia a trovarlo. Continuiamo a tenere le dita incrociate perché la ripresa sia veloce e completa». E ieri, davanti al reparto, c’era anche lo zio del ragazzo: «Ama il calcio», dice, «non vede l’ora di andare agli allenamenti».
IL RACCONTO I suoi compagni di squadra sono ancora sotto choc dopo aver visto l’amico cadere di colpo a terra. «È stato un fulmine imprevedibile», racconta Arcangelo Marroncelli, responsabile organizzativo della scuola calcio. L’allenamento dei ragazzi era cominciato intorno alle 17, prima dell’inizio del temporale. «Il campo da calcio era asciutto», racconta Marroncelli. Poi, il lampo di luce bianca fortissima: il giovane è crollato terra con uno scarpino annerito dalla scarica elettrica. «Abbiamo fermato l’allenamento», prosegue Marroncelli, «il bambino era in arresto cardiaco e ci siamo precipitati con il defibrillatore». In attesa dei soccorsi, a fare il massaggio cardiaco è stato il suo allenatore. «Tutti noi abbiamo fatto il corso di primo soccorso», spiega Marroncelli, «siamo attrezzati». Sul posto sono arrivati il medico e l’infermiere del 118 per le cure e il trasporto al policlinico, dove il ragazzino è stato stabilizzato e intubato. Poi, il trasferimento all’ospedale di Pescara. Mai nessuno potrà accertare se il fulmine sia caduto sul campo sportivo per un motivo specifico, come un conduttore. «Il campo è in erba sintetica e sotto c’è la terra», specifica Marroncelli, «non c’è nulla che possa aver attirato il fulmine».
IL CALCIO Ore di attesa anche per la famiglia del River ’65 che non vede l’ora di abbracciare il suo calciatore. «Gioca con noi fin da piccolo», conclude Marroncelli, «lo aspettiamo a braccia aperte, faremo una grande festa».
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