Il caro energia minaccia le chiese Forte: «Ora bisogna risparmiare» 

L’arcivescovo indica la via ai parroci: è un momento difficile, riducete gli sprechi e aiutate le famiglie E rassicura i fedeli: «Nessuno sarà lasciato al freddo, ma vanno fatti dei sacrifici per il bene di tutti»

CHIETI. Ridurre i consumi e azzerare gli sprechi di energia in chiesa, sobrietà nella gestione del palazzo arcivescovile, ma senza lasciare i fedeli al freddo durante le messe. L’arcivescovo di Chieti Vasto, monsignor Bruno Forte, indica la via del risparmio per le parrocchie della provincia, in un momento storico di grande difficoltà, legata all’aumento del costo dell’energia elettrica e del gas. «Anche noi dovremo trovare le vie di risparmio, di sobrietà, anche rispetto a una certa tendenza del consumismo vissuto, allo spreco», dice Forte, «tante volte Papa Francesco ha parlato di questo scarto, uno scarto che nasceva spesso dalla non coscienza responsabile invece della sobrietà necessaria a tutti. Credo che in questo spirito anche chi partecipa alla celebrazione liturgica comprenderà eventuali segni necessari, come per esempio il minor uso della corrente elettrica». Un messaggio forte e chiaro all’alba di una stagione autunno-invernale che vedrà, forse, chiese meno riscaldate del solito, ma i fedeli di certo non saranno lasciati al freddo: «A costo di qualunque sacrificio», rassicura l’arcivescovo, «bisognerà creare un ambiente accogliente e caldo». Le parrocchie della diocesi stanno già facendo i conti con bollette di luce e gas triplicate in pochi mesi. Dieci giorni fa il Centro ha intervistato cinque parroci teatini per capire come stessero affrontando le conseguenze della crisi energetica: c’è chi pensa di installare i pannelli fotovoltaici e chi ha già cominciato ad utilizzare con parsimonia la corrente elettrica. Il vescovo Forte non impone direttive ai sacerdoti, ma chiede di confrontarsi in maniera solidale con le difficoltà delle famiglie: «(I parroci, ndr) sono ognuno responsabile della propria comunità e conoscono bene usi e consumi, come anche tempi e momenti in cui eventualmente ridurli. Io mi fido totalmente di loro. E nella loro responsabilità e saggezza ciascuno saprà coinvolgere anche la comunità in questo impegno di risparmio energetico per il bene di tutti».
La strada verso il risparmio parte dal palazzo arcivescovile di Chieti e, in tal senso, il vescovo Forte punta a dare l’esempio «trovando vie di sobrietà, di risparmio energetico. Per esempio ci sono riscaldamenti centralizzati che riscaldano tutto e per tutto il tempo mentre ci sono spazi, nelle abitazioni come nel palazzo arcivescovile, che magari vengono usati solo in alcune ore del mattino: si tratterà di intervenire con saggezza». Oltre al caro energia, le famiglie teatine sono alle prese con le difficoltà economiche legate al Covid: «L'urgenza c'è ed è crescente», conclude Forte, «gli interventi di sostegno caritativo sono aumentati fra il 10 e il 30 per cento: se prima erano prevalentemente immigrati e alcuni italiani a chiedere aiuto, oggi c'è un aumento vertiginoso di intere famiglie che chiedono interventi. Ecco perché è un momento nel quale ognuno deve fare la sua parte».