Il Comune vuole riaprire tre asili nido a settembre 

Quello di via Amiterno sarà gestito dall’amministrazione con controlli all’entrata Gli altri due, in piazza Carafa e a Madonna del Freddo, affidati a Chieti Solidale

CHIETI. Sono tre gli asili nido che il Comune ha intenzione di riaprire a settembre. Uno solo, però, è comunale, gli altri due saranno gestiti dalla società pubblica Chieti Solidale, che si occupa dei servizi sociali del Comune. Una differenza che, probabilmente, si avvertirà anche a livello di tariffe. È quanto è stato deciso nella riunione di lunedì scorso in municipio alla presenza del vicesindaco Giuseppe Giampietro e dell’assessore alla pubblica istruzione Carla Di Biase. Il nido comunale è “Il Riccio e la Volpe” che si trova in via Amiterno. I due asili di nuova costruzione che il Comune ha intenzione di affidare alla propria società pubblica sono invece quello di piazza Carafa allo Scalo e quello di Madonna Del Freddo. In entrambi i casi le strutture sono praticamente pronte. Ma per quello di piazza Carafa il problema è che si trova al piano terra di una palazzina i cui piani superiori non sono stati ancora ultimati.
Un altro nodo da superare sarà quello dell’affidamento a Chieti Solidale che non ha al momento le risorse per gestire i nidi e, dunque, dovrà attrezzarsi in fretta per riuscire nell’obiettivo fissato da Giampietro e Di Biase, vale a dire la riapertura a settembre. Nella riunione di lunedì scorso, inoltre, si è deciso anche di non aprire l’asilo di via Amiterno già dal mese di giugno, come pure era stato prospettato. La decisione è stata presa, fanno sapere dal Comune, «dopo un confronto con le famiglie dei bambini che frequentano la struttura educativa».
In attesa delle linee guida regionali, inoltre, il Comune di Chieti si candida come capofila di un progetto sperimentale partendo proprio dall’asilo di via Amiterno: il progetto prevede un rigido protocollo sanitario-educativo, scandito da tempi e spazi differenziati, per permettere un rientro al nido in totale sicurezza. «Grazie al reperimento di alcuni fondi regionali legati alla sperimentazione e alla formazione», spiega a riguardo l’assessore Di Biase, «verrà introdotta la figura dell’assistente educativo che affiancherà le educatrici. Si provvederà alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro con l’applicazione del cosiddetto protocollo sicurezza». Il protocollo prevede l’introduzione di una serie di dispositivi a salvaguardia della salute – come i termoscanner a distanza, l’igienizzazione dei luoghi di lavoro, i disinfettanti per le mani – modifiche strutturali con la realizzazione di un impianto di areazione e climatizzazione che permetterà interventi di nebulizzazione, la riorganizzazione degli spazi aperti e la formazione del personale. Ogni educatrice, inoltre, assisterà al massimo 5 bambini. L’asilo, infine, sarà aperto solo al mattino. «Salute e prevenzione saranno i punti di forza di questo progetto sperimentale», conclude Di Biase.