inchiesta mix car

Il giudice ammette due patteggiamenti e le parti civili

LANCIANO. Ammissione all’udienza come parte civile della Fiat e di alcuni acquirenti, due richieste di patteggiamento accolte e una respinta dal Pm Ruggiero Dicuonzo. È quanto avvenuto ieri dinanzi...

LANCIANO. Ammissione all’udienza come parte civile della Fiat e di alcuni acquirenti, due richieste di patteggiamento accolte e una respinta dal Pm Ruggiero Dicuonzo. È quanto avvenuto ieri dinanzi al giudice Massimo Canosa in merito al processo ancora in fase di udienza preliminare sull’autorivendita Mix Car, in cui sono imputati, cinque dipendenti accusati a vario titolo di associazione a delinquere, falso, truffa aggravata. La richiesta di patteggiamento a due anni di reclusione, pena sospesa, accolta dal Pm riguarda Barbara Giovanna Caporale, 42 anni, di Fossacesia, e Tiziano Di Carlo, 28 anni, di Crecchio, mentre è stata respinta la richiesta per Stefano Travaglini, 55 anni, di Lanciano. Le decisioni in merito a queste richieste e alle posizioni di altri due dipendenti, Domenico Antonio Panetta, 38 anni, di Vasto, e Marco Giannamarino, 28 anni, di Lanciano, saranno decise dal giudice il 30 settembre.

Aveva patteggiato due anni e 8 mesi la titolare della rivendita, Sandra Caporale. Secondo l’accusa nelle rivendita si intestavano a ignari acquirenti veicoli da rottamare per prendere i contributi dello Stato e si falsificavano i tesserini dei lavoratori della Sevel per usufruire degli sconti dei dipendenti Fiat. (t.d.r.)

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