Il nuovo Renzetti, il sindaco lancia la Cittadella della salute

Progetto da realizzare nell'area dell'ospedale. Pupillo: più servizi in un solo posto

LANCIANO. Reparti, sale operatorie e stanze per la degenza ma anche ambulatori, servizi del distretto sanitario di base e uffici amministrativi. Non è solo un ospedale, ma una vera e propria "Cittadella della salute" il progetto che ha in mente l'amministrazione comunale per il nuovo Renzetti, da realizzare con i 90 milioni di euro che la Regione è pronta a stanziare.

Il nome serve a far capire subito che quello che sorgerà sulle ceneri del vecchio Renzetti non è solo un ospedale, bensì un centro in cui l'utente ha a disposizione tanti altri servizi.

È il sindaco Mario Pupillo a tirar fuori dal cilindro il progetto per il nuovo ospedale cittadino e ad inserirsi nella discussione nata dopo l'annuncio, da parte della Regione, della disponibilità dei fondi per costruire 5 nuovi presidi in Abruzzo.

«La Cittadella non è un'idea strana», spiega Pupillo, «ma un progetto che prende spunto dagli ospedali di Forlì e di Trieste, sorti in 3 anni sulle ceneri dei vecchi presidi collocati in pieno centro, senza dover sospendere le attività sanitarie. Il progetto, inoltre, ha una marcia in più rispetto ad altri, perchè può essere realizzato con i fondi a disposizione, 90 milioni di euro. Anzi, i soldi bastano anche per costruire le due strade di collegamento che mancano in città: verso Val di Sangro e il ponte verso Santa Rita. Altre infrastrutture non servono».

Secondo il primo cittadino, l'area del Renzetti non dovrebbe essere abbandonata, come prevedono invece i progetti della Regione e della Asl, anche perché sono in corso investimenti di milioni di euro, che sarebbero inutili se il presidio venisse spostato. Il riferimento è ai 5 milioni di euro spesi per rifare le 4 sale operatorie, ultimate un anno fa, al milione e 200mila euro stanziato per il nuovo pronto soccorso (i lavori sono in corso), al parcheggio in via Milano per oltre 4 milioni di euro.

«La Cittadella», riprende Pupillo, «occuperebbe tutta l'area attuale perchè oltre alle tre palazzine dedicate agli ambulatori e alla degenza utilizzerebbe gli edifici "storici" per ospitare il distretto sanitario di base, oggi nei locali angusti in via Don Minzoni, un centro per i malati sub-acuti e, se possibile, anche ambulatori dei medici di base. Così l'utente che arriva in ospedale trova tutti gli uffici, gli ambulatori e i servizi sanitari di cui ha bisogno. I vantaggi sono anche per gli operatori sanitari: lavorarebbero meglio perché a stretto contatto tra di loro, garantendo ai pazienti una maggiore assistenza».

Ferie degli infermieri.
Intanto durante la settimana in ospedale ci sono stati i controlli da parte dell'ispettorato del lavoro. L'intervento era stato chiesto nei giorni scorsi dal Nursing up, sindacato degli infermieri, che aveva denunciato a Chieti l'aumento dei carichi di lavoro per il personale, a causa della grave carenza di organico infermieristico - soprattutto nei reparti di chirurgia, neurologia e geriatria - che crea problemi nell'assicurare l'assistenza ai malati e nell'usufruire delle ferie.

Oltre alla questione dei carichi di lavoro, il sindacato aveva chiesto una verifica sulla mancanza di figure di supporto assistenziale in alcuni reparti e sulle graduatorie della mobilità interregionale degli infermieri.

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