Conviventi presi in casa Gli ordinativi di droga raccolti nell’edicola vicino all’ospedale

Il quartiere ferma lo spaccio

Arrestati due commercianti trovati con eroina pura

LANCIANO. L’edicola di giornali usata per le contrattazioni sull’eroina. La casa, invece, luogo di spaccio della droga, dove i pacchetti di sigarette erano usati come contenitori dei soldi incassati dallo smercio. Due commercianti sono in carcere.

Con le accuse di detenzione ai fini dello spaccio di stupefacenti, la polizia di Lanciano ha arrestato venerdì pomeriggio Berardino Di Marco, 39 anni, e la convivente, Stefania Bada, 32, entrambi della città. L’uomo è richiuso nel carcere di Villa Stanazzo, la convivente nella sezione femminile di Madonna del Freddo a Chieti. Saranno interrogati domani. Devono chiarire da chi si rifornivano di eroina e chi sono i loro abituali clienti.

Il blitz.
Sostiene la polizia che questa volta il fiuto investigativo c’entri poco. Ha dato i suoi frutti, invece, la collaborazione di un condominio e degli abitanti delle case vicine. Tutti, all’unisono, erano stufi di quel viavai di gente dal secondo piano di una palazzina di via Giangiulio, una traversa fra viale Capuccini e viale Martiri VI Ottobre. Anche perché spesso erano vittime di molestie. L’altroieri l’esaperazione è giunta agli estremi. E qualcuno della zona ha chiesto l’intervento del commissariato, coordinato dal dirigente Claudio Di Paola.

La droga.
Nell’appartamento che fungeva da stazione di vendita dell’eroina, la polizia ha trovato 750 grammi di eroina - venduta avrebbe fatto incassare circa 40mila euro - due bilancini di precisione, un telefonino, un portafoglio e quattro pacchetti di sigarette. In quei pacchetti, però, ciascuno contrassegnato da un elastico di colore diverso forse attribuiti ad altrettanti cliente-pusher, non c’erano sigarette ma soldi, tanti soldi. Una suddivisione certosina e in grado di rappresentare una sorta di libro mastro degli incassi. Perlupiù banconote da 5 euro, da 10 e da 20. Un taglio solo da 50 euro e uno soloda 100. In tutto 3mila euro. Denaro stropicciato che, secondo gli investigatori, era la conseguenza della cessione frettolosa dello stupefacente tra i venditori e gli acquirenti. L’edicola vicina all’ospedale, invece, era il luogo dove venivano raccolte e contrattate le richieste di droga.

Resistenza e lesioni.
Sono le altre accuse che la polizia muove a Di Marco: ha reagito all’arresto causando lievi lesioni a due agenti.