In marcia il no alle 47 torri eoliche

Civitaluparella. Il comitato: «Rafforzata la nostra azione di opposizione»

CIVITALUPARELLA. Un nibbio reale ha prima volteggiato con calma e poi, inclinando le ali, si è diretto ai margini del suo territorio di caccia. Se mai ce ne fosse bisogno, quell’esemplare di rapace ha ricordato ai partecipanti alla passeggiata “No eolico”, che si è svolta domenica scorsa, che quello è il suo territorio da lasciare in pace. Il rischio, però, e che l’area potrebbe essere interessata, a breve, da un pullulare di pale eoliche. La marcia, organizzata dal comitato “La difesa”, si è snodata da piazza Marconi fino a Colle del Vento, interessato da un progetto della Civitaluparella Wind d’impianto eolico di otto torri di 150 metri di altezza, che confina con Montelapiano, Villa Santa Maria, Borrello, Quadri e Montenerodomo ed è a soli 500 metri dal centro abitato di Civitaluparella e a 700 dalla zona Sic “Bosco Paganello” di grande importanza per la conservazione delle biodiversità. Quest’ultimo luogo contempla, tra le specie animali protette, il nibbio reale e l’orso bruno marsicano.

Come se non bastasse a ridosso di Colle del Vento sono previsti altri progetti: parco eolico di Montelapiano (otto generatori); quello di Fallo (cinque generatori), un altro della E.R. e R.M., presentato a dicembre 2013, con ben venticinque pale di cui diciotto sul territorio di Civitaluparella. Complessivamente sono quarantasette aerogeneratori (numero che nella smorfia napoletana simboleggia il “morto che parla”). Connessa agli impianti eolici è la sottostazione elettrica (grande quanto due campi di calcio) che, secondo i piani, dovrebbe sorgere a Villa Santa Maria, nei pressi della chiesa di Madonna in Basilica, dell’ottavo secolo. L’area, oltre a essere un sito archeologico, è a ridosso del fiume Sangro.

Alla marcia hanno partecipato rappresentanti del Wwf, dalla Lipu, amministratori dei comuni vicini, del comitato cittadino No eolico selvaggio di Quadri-Pizzoferrato, del comitato No centrale di Villa Santa Maria, oltre a tanti cittadini che hanno voluto informarsi.

«Durante la marcia noi del comitato La Difesa», afferma Loredana Peschi, presidente dell’omologo sodalizio «abbiamo illustrato le caratteristiche tecniche del progetto, l’impatto sull’ambiente e sull’architettura paesaggistica, oltre agli aspetti legati ai danni sulla salute dei cittadini causati dagli ecomostri».

Ne sono scaturiti una discussione e un confronto sull’argomento. «Grazie a questo sostegno», conclude Peschi, «si è rafforzata la nostra azione di opposizione alla realizzazione degli impianti eolici selvaggi sul territorio di Civitaluparella e dei comuni vicini».

Matteo Del Nobile

©RIPRODUZIONE RISERVATA