Incidenti colpa delle distrazioni

Il comandante della Polstrada: «Non esistono strade-killer in provincia»

CHIETI. Sono 4.500 le macchine controllate con l’autodetector, 1.236 le persone identificate e 310 le contravvenzioni fatte durante la settimana di Pasqua (dal 31 marzo al 7 aprile), una di quelle a più alta intensità di traffico sulle strade della provincia di Chieti.

Numeri che non possono essere paragonati a quelli dell’anno passato in quanto, nello stesso periodo, le forze dell’ordine sono state impegnate per il terremoto all’Aquila. La Polizia stradale di Chieti, nei giorni scorsi, ha concentrato l’attenzione, soprattutto, sulla zona frentana e prossimamente lo farà nel Vastese. La strada più pericolosa resta la statale 16, seguita a ruota dalla Trignina, dalla Fondovalle Sangro e dalla Fondovalle Alento.

Ma il lavoro della Polstrada sta andando oltre la mera attività sanzionatoria. In cantiere, infatti, ci sono diversi progetti per quanto riguarda la prevenzione. Ovviamente, rivolti ai giovani.
Soprattutto, esiste un coordinamento del controllo grazie all’Osservatorio per gli incidenti stradali. «Prima di tutto vorrei sottolineare che ho trovato grande collaborazione nei comandi dei vigili urbani», ha detto il comandante provinciale, il vice questore aggiunto Fabio Santone, «stiamo lavorando in sinergia, evitando di concentrarci sulle stesse zone con gli autovelox per razionalizzarli al massimo, riducendo al minimo l’attività sanzionatoria.

Gli autovelox, a mio avviso, non vanno criminalizzati, perché rappresentano la medicina per un malato. E comunque va somministrata a piccole dosi. La consapevolezza che la sicurezza stradale sia soprattutto condivisione di valori comuni porta a rivolgerci in modo particolare ai giovani che saranno gli automobilisti di domani nell’ottica di una strategia europea finalizzata alla riduizione del 40% della mortalità sulle strade. Stiamo agendo di concerto con le scuole. Ci rivolgiamo agli insegnanti perché riportino ai ragazzi i principi basilari dell’educazione stradale». Nel periodo pre-pasquale, ad esempio, sono stati distribuiti dei palloncini per la misurazione del tasso alcolico.

Parallelamente, gli uomini della stradale portano avanti uno studio sulle cause degli incidenti. Nella settimana delle festività pasquali ne sono stati registrati nove dalla Polstrada, di cui uno mortale, in provincia. «Non sempre sono da addebitare all’alta velocità. Spesso sono colpa di sorpassi azzardati o di distrazioni di guida. E’ certo che in questa provincia non esistono strade-killer o curve-killer. L’origine degli incidneti va ricercata nel comportamento umano superficiale», sostiene il vice questore aggiunto, arrivato a Chieti da Teramo nello scorso mese di settembre, «fattori come l’arredo urbano, l’illuminazione, la forestazione stradale possono giocare un ruolo importante, perché richiamano l’attenzione del guidatore, uniformano le velocità e fluidificando il traffico.

L’area metropolitana di Pescara-Chieti e la fascia litoranea della provincia fanno capire che la sicurezza stradale non è appannaggio di questo o quel comune, ma è il risultato di un agire sinergico. Solitamente, il pendolare cerca di recuperare fuori città il tempo perso nel centro urbano dove il traffico è congestionato. Ecco perché la statale 16, nelle periferie, appare più pericolosa». In questi giorni, inoltre, la Polstrada di Chieti ha scritto ai presidi delle scuole della provincia in vista delle gite di fine anno. Santone sta mandando degli agenti per controllare i pullman prima della partenza e per verificare le norme di sicurezza.

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