L’ultimo censimento: «Cinghiali dimezzati» 

Il risultato nella Riserva Marina di Vasto grazie ai rilievi del biologo De Marinis su richiesta della Regione

VASTO. Il Comune si accinge a catturare i cinghiali nella Riserva Marina di Vasto, ma il numero di ungulati nel frattempo si è dimezzato. I risultati dell’ultimo censimento effettuato dal biologo Fabio De Marinis (che ha redatto il piano triennale di monitoraggio e controllo), su richiesta del Dipartimento agricoltura della Regione Abruzzo – osservatorio faunistico regionale – restituiscono un quadro della situazione molto diverso da quello di partenza. Le nuove rilevazioni hanno accertato, nella Riserva Marina di Vasto, la presenza di 14 cinghiali, a fronte dei 41 censiti nel 2023. Calo di ungulati anche nella Riserva naturale di Punta Aderci, dove si è passati dai 235 cinghiali del 2023 agli attuali 134. Questi dati confermano quello che aveva dichiarato al Centro nei mesi scorsi il professor Andrea Mazzatenta. Secondo il docente universitario il calo della popolazione è imputabile alla presenza di lupi, di conseguenza mancherebbero i presupposti per intervenire. Mazzatenta aveva anche messo in guardia sulla dannosità delle gabbie per gli animali e sulla non commestibilità della carne dovuta all’aumento di cortisolo a causa dello stress subito. Ma la macchina si è messa in moto e, nonostante i ritardi imputabili a quanto pare ad una serie di ostacoli burocratici, presto dovrebbe iniziare la cattura dei cinghiali.
Nei giorni scorsi Comune, Asl, cooperativa Cogecstre e la ditta incaricata per il prelievo degli ungulati hanno effettuato un sopralluogo nella Riserva Marina di Vasto, per stabilire il punto esatto dove posizionare la gabbia messa a disposizione dalla coop di Penne che si occupa della gestione dell’area protetta. I cinghiali catturati durante le operazioni di controllo saranno trasferiti nei centri di sosta o raccolta e successivamente nei centri di lavorazione autorizzati. Secondo il piano redatto da De Marinis si dovrebbe arrivare, nel giro di tre anni, a una drastica riduzione degli ungulati nelle aree protette. Ma il calo già c’è ed è sensibile. Il documento ha ottenuto, lo scors dicembre, il parere favorevole del comitato di coordinamento regionale Via (valutazione di impatto ambientale) che ha preteso una serie di rassicurazioni anche in ordine alla tempistica, in modo tale da evitare i periodi e gli orari di maggior frequentazione. (a.b.)
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