La legionella è in tutti i reparti, allarme al policlinico di Chieti

Parte la bonifica, niente acqua in ospedale da oggi a venerdì. Il sindaco Di Primio: ma l’acquedotto pubblico è indenne

CHIETI. Il primo intervento di disinfezione non è riuscito a snidare il batterio della legionella. Oggi (mercoledì 6 luglio) il trattamento verrà ripetuto ma questa volta sarà esteso a tutta la rete idrica dell’ospedale Santissima Annunziata. «Ma i cittadini» puntualizza il sindaco Umberto Di Primio «possono stare tranquilli. Analisi batteriologiche eseguite oggi (ieri per chi legge) all’acquedotto pubblico escludono la presenza della legionella nel sistema idrico teatino. L’infezione» spiega «interessa solo le condotte del policlinico». In particolare il serbatoio della palazzina di Cardiochirurgia dove l’acqua ristagna da anni per il mancato utilizzo della struttura. Condizione ideale per lo sviluppo e la proliferazione della legionella. Impianto disinfettato lo scorso 3 giugno.

Oggi invece e fino a venerdì sarà eseguito lo shock chimico con perossido di idrogeno e ioni argento nelle ore serali, dalle 20 alle 8 del giorno seguente, secondo il seguente calendario: oggi corpi G, H, I e L; domani i livelli da X a XIV dei corpi A, B, C; venerdì 8 dal IX livello a scendere dei corpi A, B, C, D, E, F, O.

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«Non ci saranno disagi per i ricoverati» assicura il direttore generale della Asl Pasquale Flacco «la distribuzione dell’acqua sarà necessaria solo venerdì, operazione affidata all’associazione Valtrigno e alla Protezione civile teatina». La scelta di intervenire a blocchi è stata dettata dalla necessità di non creare disagio a un intero ospedale, visto che la rete idrica è strutturata in modo tale da permettere di separare e dilazionare le operazioni di disinfezione. La Asl ricorda che «come disposto anche per gli interventi precedenti, nel corso dei trattamenti devono rimanere chiusi i rubinetti di lavabi, docce, vasche, mentre è possibile utilizzare i water con relativi scarichi. E’ importante, infatti, ai fini del risultato, mantenere costante la concentrazione delle sostanze chimiche negli impianti per un certo numero di ore, pena l’inefficacia del trattamento».

Terminata l’intera fase dello shock diventa necessario tenere aperti i rubinetti a lungo per far defluire l’acqua e favorire il ricambio. A tal proposito la Asl chiede ai pazienti ricoverati di «far uso di acqua corrente senza timore» una volta esaurita la fase del divieto, sia perché non esiste alcun pericolo sia perché il deflusso agevola l’azione di eliminazione del batterio e di residui chimici. Flacco invita i pazienti a stare tranquilli: «La legionella è presente in molti impianti idrici, una volta individuata è facile eliminarla. E noi stiamo seguendo alla lettera il protocollo per disinfettare tutta la rete idrica del policlinico».