La Minerva a Forte e Di Pietrantonio 

Inaugurazione anno accademico. Il rettore della d’Annunzio premia l’arcivescovo e la scrittrice

CHIETI. «È solo da sei mesi che mi è stato dato l’incarico di guidare da rettore l’ateneo. È naturale che per me sia un momento di grande emozione e di presa di coscienza delle grandi responsabilità affidatemi». Sergio Caputi, alla sua prima apertura di un anno accademico con l’ermellino sulle spalle, non nasconde l’emozione. Ma punta sullo «spirito di serenità e collaborazione» e sulle valorizzazione delle grandi risorse dell’ateneo. Dall’apparato amministrativo, che ha da poco visto l’arrivo al vertice del nuovo dg Giovanni Cucullo, ai docenti. Annuncia «grande attenzione agli studenti». E, a questo proposito, già il colpo d’occhio della cerimonia svela un cambiamento: per la prima volta anche gli studenti, vestiti con i colori dei diversi dipartimenti, trovano posto sul palco, insieme ai direttori di dipartimento. Sul palco accanto a Caputi c’erano anche i due prorettori, Augusta Consorti (vicario) e Stefano Trinchese, e il rettore dell’università di Teramo Luciano D’Amico. In sala (non più il vecchio rettorato ma il nuovo auditorium) c’erano autorità locali e nazionali. Erano presenti, tra gli altri, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il sottosegretario Federica Chiavaroli e il presidente della Regione Luciano D’Alfonso. È arrivato anche il ministro della giustizia Andrea Orlando, che si è trattenuto per brevissimo tempo, pressato dall’impegno dell’inaugurazione del tribunale in centro. La visita, un po’ troppo lampo, del ministro è stata notata dal parlamentare forzista Fabrizio Di Stefano che ha parlato di «inutile passerella». Per quanto riguarda gli studenti, il rettore ha ricordato le nuove misure già messe in atto e in particolare l’abbassamento delle tasse. Caputi ha menzionato anche i 43 concorsi per docenti e ha annunciato il varo di una nuova pianta organica «che prevede un necessario ampliamento di organico con una possibile progressione per il personale tecno-amministrativo». A nome del personale ha parlato Adalgisa Burracchio che ha sottolineato l’importanza di «appartenenza alla squadra» e ha chiuso l’intervento ricordando un collega da poco scomparso, Mario De Pasquale. Per gli studenti, ha invece parlato Dario Lorè, membro del Senato accademico. La prolusione, che ha raccolto unanime consenso, è stata tenuta dall’ordinario di sociologia Fabrizio Fornari. Per la prima volta nella storia dell’ateneo, inoltre, è stato invitato a parlare un rappresentante dei neo laureati. Il ruolo è toccato a Giuseppe Nigro. L’Ordine della Minerva è stato consegnato all’arcivescovo di Chieti Vasto monsignor Bruno Forte - che dopo aver intrattenuto la platea sul concetto di unità dei saperi di Newman, ha ringraziato Caputi e gli ex rettori Franco Cuccurullo (seduto in prima fila) e Carmine Di Ilio (assente) per la collaborazione dimostrata nell’organizzazione delle sue Quaestiones quodlibetales – e alla scrittrice Donatella Di Pietrantonio che ha chiuso il suo discorso rivolgendosi ai ragazzi con un monito di Flaiano: «Non diventate dei cretini specializzati». C’è infine da registrare la polemica del sindaco Umberto Di Primio che ha detto di non aver gradito il titolo di un video dedicato alla “città del futuro” che parlava di «una città, due campus universitari». Lui avrebbe preferito che si parlasse di «due città e un campus». (a.i.)