La spesa a casa dei teatini: i negozi si muovono così 

Ecco la mappa delle attività che hanno risposto: dai fruttivendoli alle cartolerie E i commercianti fanno squadra tra consegne a domicilio e idee originali

CHIETI. Sono venti i negozi cittadini disponibili a portare la spesa a casa dei teatini. La mappa è stata tracciata dal Comune, utilizzando i dati a disposizione della Camera di Commercio e lanciando una campagna finalizzata a raccogliere nuove adesioni da parte delle attività. Non solo botteghe di generi alimentari o fruttivendoli: sono numerose le realtà commerciali cittadine che hanno risposto all’appello dell’assessorato all’Innovazione sociale, guidato da Mara Maretti. Così, nell’elenco, ci sono anche cartolerie e rivenditori di materiale sanitario e ortopedico.
«L’assessorato all’Innovazione sociale, in collaborazione con quello al Commercio», spiegano da palazzo di città, «intende promuovere l’incontro tra domanda e offerti di bene e servizi con il duplice fine di evitare contatti e assembramenti durante l’emergenza sanitaria e, contestualmente, promuovere il commercio cittadino». Le attività commerciali possono aderire in qualsiasi momento all’iniziativa compilando un modulo disponibile sulla pagina Facebook dell’ente.
Ma i commercianti, in attesa che le misure restrittive diventino meno blande, si sono organizzati e stanno facendo squadra per provare a resistere anche in un momento di estrema difficoltà come questo. Qualche esempio? Templum Cafè, Bar Italia, la pizzeria DoppioZero e la pasticceria La Cocò de Claire hanno unito le forze per le consegne a domicilio, creando un “pacchetto unico” per portare a casa dei clienti un pasto completo con aperitivo, cena e dessert.
E non mancano idee originali, come quella di Sprecacè, noto locale del centro storico di Chieti, gestito da Niki Sprecacenere e dal fratello Manuel. Il locale ha lanciato due bottiglie con l’etichetta “Annata Dannata”.
«Non si potranno fare cenoni e grosse tavolate, ma si potrà bere», spiega il titolare di Sprecacè. «Ho creato qualcosa da bere, da regalare o da tenere come ricordo. Questa, come diciamo noi, è stata un’annata dannata». La prima bottiglia è un Montepulciano d’Abruzzo, D.P.C.M, che tradotto in dialetto vuol dire: Da Pù Ce M’Briacheme (Dopo ci ubriachiamo). Per festeggiare a Capodanno, o almeno dare l’addio a un 2020 da dimenticare e il benvenuto a un nuovo anno, sperando che sia migliore davvero, ecco invece uno spumante extra dry che, assicura Sprecacenere, sarà in grado di cambiare tutto.
Nella seconda fase della pandemia, in città i commercianti hanno rispettato alla lettera le misure anti-contagio e gli obblighi di chiusura: non si registra neppure una multa da parte delle forze dell’ordine.
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