Lavori per le nuove scuole, accuse alla giunta 

Guardiagrele. Il gruppo di centrosinistra: a 1.300 giorni dal voto nessun passo concreto sull’edilizia

GUARDIAGRELE . Il gruppo consiliare di minoranza “Guardiagrele il bene in comune” scende in campo per criticare l'operato dell'amministrazione comunale in materia di edilizia scolastica. «La cittadina attualmente», sottolinea il gruppo in un nota, «resta senza scuole, solo perché l'amministrazione comunale ha voluto rincorrere una promessa elettorale. Nelle casse comunali c’erano quasi 5 milioni di euro, un appalto da proseguire e uno da avviare, ma oggi, a 1.300 giorni dalle elezioni, per le scuole, non si è fatto nessun concreto passo avanti».
“Guardiagrele il bene in comune” evidenzia innanzitutto che la nuova scuola elementare dei Cappuccini è ferma. «In merito», sottolinea il gruppo, «il sindaco Donatello Di Prinzio, «dopo essere stato smentito dai tecnici che lui accusa di aver sbagliato il progetto, oggi dà la colpa all'aumento dei costi. I prezzi sono aumentati, ma se il cantiere non fosse stato fermo un anno, l'opera oggi sarebbe terminata: l'estate scorsa la giunta si è impegnata a investire 22.500 euro con fondi propri, ma non li abbiamo ancora visti. E, a proposito di errori, come mai non è stato realizzato il vano ascensore come previsto dal progetto?».
Il gruppo di centrosinistra evidenzia poi che riguardo la nuova scuola media, spostata dalla sua sede storica, pendono mille dubbi, a causa di un progetto manchevole, come dichiarato anche dalle stesso sindaco e dal progettista. «Con un ordine di servizio», precisa il gruppo, «sono stati realizzati gabbioni per contenere la scarpata, creatasi dopo lo sbancamento, costati circa 100.000 euro, ma nel progetto quei soldi non ci sono, come non è poi previsto di completare il parcheggio e il secondo piano. Avremo quindi una quasi-scuola, senza palestra». “Guardiagrele il bene in comune” continua osservando che quello che sta accadendo, è un fatto vergognoso e non è possibile accettare delle giustificazioni da chi, sul finire del 2016, di fronte ai terremoti che martoriavano la regione, chiedeva scuole nuove, quando non c'era niente in cassa. «Questi sono danni enormi alla cittadina e alla comunità scolastica, che merita ben altre attenzioni. Tutto è sotto gli occhi di tutti e la giunta comunale immobile non potrà smentirlo, se non con il solito metodo delle chiacchiere al vento e delle favole».
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