Le studentesse del Pomilio sfilano in teatro  

Sono 50 gli abiti realizzati a mano dalle ragazze della scuola: si ispirano a un nuovo concetto di eleganza

CHIETI. È stato il sorriso di Farzaneh, una ragazza fuggita l’anno scorso dall’Iran per inseguire il suo sogno di diventare stilista, ad aprire la sfilata del teatro Marrucino di Chieti. Sono state le studentesse del corso moda dell’istituto Umberto Pomilio, diretto dalla dirigente scolastica Simonetta Longo, a elaborare e indossare la collezione di 50 abiti realizzati a mano da loro stesse. «L’eleganza è comportarsi bene», raccontano le protagoniste della sfilata, «l’eleganza è la capacità di gestire con disinvoltura le relazioni, l’eleganza è, infine, l’atteggiamento corretto, aggraziato e gentile».
Da questo concetto di eleganza è nata quindi l’idea della sfilata intitolata “L’eleganza, un vestito di gentilezza”.
Sul palco del teatro le studentesse si sono improvvisate modelle e hanno messo in mostra i loro capolavori. L’iniziativa didattica, coordinata dalla professoressa Giovanna Perfetti, ha visto il lavoro delle studentesse del Pomilio e delle competenze dei docenti del corso moda Stefano Angelini, Valeria Di Nucci, Stefania Fioravanti, Cinzia Paolini, Manuela Sulpizio e Natascia Surricchio, delle assistenti tecniche Stella Carinzi e Franceschina Di Cristofaro, e delle professoresse Daniela Burgassi per i testi e di Lara Pietrantonio per la parte informatica.
La sfilata è stata presentata dalla professoressa Marianna Zuccarini ed è stata accompagnata dalla musica dal vivo dei docenti dell’istituto Vittoria Secondino, Luca Di Nunzio, dal gruppo Sfaratthons, dall’alunno Eugenio Santarelli della 2ªA e da Teddy Di Ubaldo, frontman della band “The Fuzzy Dice”.
«Generalmente non si associano i professionali alla gentilezza e all’eleganza. E invece il nostro nuovo modus operandi, riassunto anche dal titolo di questo spettacolo, si condensa tutto nel saper fare che non trascende mai dal saper essere», ha detto la preside sul palco, «nei laboratori ho visto in atto soft skills che, dall’inizio della mia dirigenza al Pomilio, promuovo: problem solving, atteggiamenti positivi e propositivi, spirito di sacrificio e soprattutto sinergia tra tutte le componenti dell’istituto. Qui ho trovato espresse l’essenza dell’eleganza e della gentilezza di studentesse e docenti in abiti che rappresentano un artigianato di altissimo livello». (e.g.)
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