ospedale. il futuro del san camillo 

Lite anche in Progetto Atessa Si dimette il vicepresidente

ATESSA. Luigi Briano sbatte la porta e si dimette da vicepresidente di “Progetto Atessa”, movimento politico rappresentato in consiglio comunale da Carmine Fioriti. Un dato è incontrovertibile: l’ospe...

ATESSA. Luigi Briano sbatte la porta e si dimette da vicepresidente di “Progetto Atessa”, movimento politico rappresentato in consiglio comunale da Carmine Fioriti. Un dato è incontrovertibile: l’ospedale di Atessa continua a creare dissidi nelle forze politiche atessane.
«Non condivido le recenti scelte prese da Progetto Atessa sull’ospedale San Camillo e su altri argomenti, scelte a mio avviso troppo legate alla linea di chi governa oggi la Regione», afferma Briano che aggiunge: «Mi dimetto, pertanto, da vicepresidente e lascio Progetto Atessa. Continuerò ad impegnarmi nelle associazioni per il bene del mio paese senza vincoli di partito». Il rinnovo delle cariche in Progetto Atessa c’è stato recentemente in una riunione che ha eletto come presidente Debora Fioriti. Rispetto la scelta di Briano», afferma il consigliere comunale Carmine Fioriti, «ma ribadisco che noi, sull’ospedale, abbiamo preso una scelta autonoma e ben distante da chi governa in Regione, noi vogliamo sia l’ospedale Covid e sia l’ospedale normale».
Carmine Fioriti entra nello specifico delle scelte di Progetto Atessa. «Ritengo che gli spazi esistenti nell’ospedale consentano di avere la doppia situazione dell’area Covid, attrezzata anche per terapia intensiva e rianimazione, e reparti no-Covid, compreso tutto quello che c’era al 31 dicembre 2019. Comunque sia, qualora non fosse possibile la doppia esistenza, visto che i fondi elargiti dagli imprenditori locali per la migliore sistemazione del San Camillo non sono stati ancora spesi, propongo l’utilizzo di tali fondi, con l’aggiunta di pochi altri del decreto rilancio, per la sistemazione del vecchio San Camillo, in piazza Garibaldi. In tale sede potrebbero essere reinseriti tutti quei servizi oggi trasferiti, e potrà essere consentita una migliore realizzazione del “doppio percorso” nel San Camillo. In un modo o nell’altro si avrebbe una sintesi di tutte le tesi presentate in consiglio comunale e la soluzione ottimale per la città e territorio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA