Nasce il consorzio con 200 dipendenti che seguirà le tendenze dell’abbigliamento giovanile

«Moda in Adriatico», piano anti-crisi per rilanciare lavoro e piccole imprese

CHIETI. Duecento lavoratori della moda si uniscono per difendere l'occupazione e dare vita al primo esperimento di «fast fascion» che avviene nell'area teatina. L'obiettivo è puntare su qualità e mercato, con un fatturato di 4 milioni di euro.  Questo il progetto «Moda in Adriatico» che ieri ha preso forma con la nascita di un consorzio di imprese in grado di assicurare produzioni di alta qualità e soprattutto seguire in tempo reale i gusti dei giovani.  Il principale punto di riferimento sarà la Sixty di Chieti scalo azienda mondiale per la produzione e commercializzazione di prodotti di moda giovanile.

A promuovere «Moda in Adriatico» è il Patto territoriale Chietino-Ortonese. «E' una iniziativa che segna una svolta in un'area in sofferenza economica ed occupazionale come quella teeatina», spiega Domenico Gentile responsabile delle risorse umane della Sixty Spa della Sixty, «in più permetterà alle piccole imprese faconiste di operare in sinergia per mettere in campo qualità e rapidità di realizzazione dei nuovi capi di abbiagliamento. Oggi per competere è necessario puntare sulle temistiche di sviluppo dei prodotti per rispondere alle esigenze dei mercati.

Prima si ideava un prodotto e lo si realizzava in un anno, oggi i tempi sono immediati. La Sixty ha suggerito questo modello che per l'area teatina permetterà al vecchio sistema dei faconisti di riemergere dalla crisi».  Soddisfatto anche Francesco Mancini, presidente dela Patto Chietino-Ortonese.  «Si tratta di una prima concreta forma di rete d'impresa, nata dal protagonismo diretto degli imprenditori locali chiamati a sperimentare un rapporto di miglioramento continuo con i propri clienti», dice Mancini. 

La novità consiste nel fatto che le piccole imprese formeranno una filiera: dalla ricerca di mercato, cucitura, alla stiratura, fino alla commercializzazione dei capi di abbigliamento, il tutto nella stessa area territoriale.  «Siamo soddisdatti», spiega Cesare Volpe, il neo presidente del Consorzio "Moda in Adriatico", «perchè finalmente siamo riusciti a concludere un progetto puntando sulla sinergia delle imprese. Siamo carichi e pieni di entusiasmo.

Ci riproponiamo di offrire qualità, velocità e prezzi competitivi per allinearci alle esigenze delle aziende. Dalla fine di agosto saremo pronti per iniziare la produzione».  «Non sarà più necessario delocalizzare», prosegue Francesco Mancini, «mentre proprio la qualità e la filiera "chiavi in mano" permetterà di essere noi competitivi sui mercati. L'aspetto più importante e che le imprese del consorzio lavoreranno su commissione ma avranno anche un ruolo di protagonismo imprenditorale che era impensabile per le piccole imprese locali». (m.p.)

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