«Nel Pd battaglia politica per il congresso»

San Salvo, l’ex deputato Mariotti: c’è un assestamento generazionale ma anche qualche personalismo

SAN SALVO. Turbolenze e scaramucce a suon di comunicati. È alla ricerca di una nuova identità il Pd cittadino dove è in atto uno scontro tra le varie anime. In ballo c’è la segreteria locale rimasta senza guida dopo le dimissioni rassegnate nei mesi scorsi da Agostino Monteferrante che oggi è a capo, insieme ad un gruppo di giovani, del comitato San Salvo Adesso, che raccoglie i seguaci del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, oltre alle adesioni di esponenti di altre forze politiche e movimenti civici. Dall’altra c’è il coordinamento con il compito di traghettare il partito verso il congresso. Nel frattempo la battaglia politica non lesina distinguo e prese di posizione.

Che succede nel Pd che secondo qualcuno è in stato confusionale? «C’è una battaglia politica che anticipa il congresso, un assestamento generazionale, ma anche qualche personalismo di troppo», è l’analisi di Arnaldo Mariotti, figura di spicco del Pd locale che dopo aver ricoperto importanti incarichi (è stato parlamentare), è oggi consigliere comunale di opposizione. «Non credo che il Pd sia in stato confusionale, personalmente sono lucidissimo, con poche idee ma chiare», chiosa l’ex sindaco, «io sono un comunista vecchio stampo, per cui aspetto di conoscere le regole alle quali bisognerà adeguarsi. Se il nuovo segretario sarà renziano? È tutto da vedere. Verificheremo nelle prossime settimane se le adesioni al comitato San Salvo Adesso si tramuteranno in iscrizioni al Pd. Al momento non mi risulta ci siano richieste in tal senso».

Nel frattempo le posizioni continuano a essere divergenti. Gli ultimi distinguo riguardano le dimissioni del consigliere comunale Fabio Raspa dalla carica di presidente della commissione affari sociali. Mariotti e Luciano Cilli hanno chiesto al presidente del consiglio comunale, Eugenio Spadano, la convocazione dell’organismo per «discutere le dimissioni ed eleggere il nuovo presidente. Su questa vicenda abbiamo tenuto finora toni bassi», sottolinea Mariotti, «la risposta deve essere istituzionale, anche se pensiamo che il gesto di Raspa sia sintomo della insoddisfazione che serpeggia nella compagine di centrodestra e di una difficoltà legata alle aspettative deluse».

Immediata la reazione dei renziani. «La richiesta di elezione di un nuovo presidente della commissione affari sociali mi sembra inopportuna e intempestiva», commenta Monteferrante, «al momento non si conoscono le motivazioni che hanno indotto Raspa a lasciare».

Anna Bontempo

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