Notizie false sul negozio, il sindaco denuncia 

Un messaggio vocale su Whatsapp lancia l’allarme: «Decine di contagiati». Di Primio: «Basta bugie»

CHIETI. «Ah raga’, purtroppo non è bufala». Comincia così un messaggio vocale di un minuto e 47 secondi che in un giorno ha fatto il giro delle chat di Whatsapp alimentando un allarme senza precedenti. Una fake news da manuale: nel messaggio si denuncia che il titolare di un negozio di generi alimentari in centro, positivo al coronavirus, «ha fatto un macello. Sapeva che aveva il Covid ma è rimasto aperto e ha infettato i dipendenti e non si sa quanta altra gente che è andata a fare la spesa». Ora chi ha registrato quel messaggio diventato virale in un pugno di ore rischia l’accusa di procurato allarme. A presentare la denuncia sarà il sindaco Umberto Di Primio che ha ricevuto decine di telefonate e messaggi da residenti impauriti. E non è l’unico messaggio-bufala sul negozio: ne esiste anche un altro di 21 secondi: «Ragazzi, qua un Covid-19 a una famiglia intera».
«Questo episodio sta creando troppi problemi», interviene il sindaco in un video diffuso sulla sua pagina Facebook con l’obiettivo di fare chiarezza. «Mi riferisco», prosegue, «alla questione dell’alimentari di via Ognissanti: c’è un vocale che racconta un sacco di stupidaggini e parla di chiusura del locale da parte dei carabinieri e addirittura con l’intervento della polizia e di ambulanze. Non è successo niente di tutto questo». Il vocale-bufala rivela di un intervento in stile teste di cuoio a un passo dal Supercinema e parla anche di arresti: «Carabinieri e polizia hanno fatto il blitz e sequestrato il mondo», dice il messaggio. Il dettaglio è che è tutto falso.
«Ho appena chiamato il proprietario», afferma il sindaco, «è risultato positivo al coronavirus e, dal 4 marzo scorso, è chiuso in casa sua senza avere contatti con la moglie e i suoi familiari ed è seguito dalla Asl. Dal 4 marzo non viene a Chieti e non ha avuto contatti neanche con i collaboratori del locale. Da lunedì scorso, poi, il negozio è chiuso proprio per scelta del titolare. Invito tutti», dice Di Primio, «ad avere più calma e a lasciar perdere il rincorrersi delle voci calunniose». E il sindaco annuncia che andrà in Procura: «Presenterò una denuncia per procurato allarme nei confronti di chi ha messo in giro questo vocale e di chi, sui social, sta scrivendo cose non vere». Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 non sarebbe la prima denuncia del genere. «A questi deficienti che alimentano la paura attraverso il coronavirus dico che li perseguiremo», assicura il sindaco, «non c’è bisogno di forme di razzismo al contrario. È una vergogna: ci servono verità e non di bugie buttate sui social. Continuerò a chiamare il titolare per sapere come sta: mi ha detto che ormai da giorni non ha più la febbre, non ha problemi particolari tanto che non è ricoverato né intubato come ha detto qualcuno ma si trova a casa, lontano da moglie e figli». Il sindaco rilancia l’appello: «Seguiamo le regole, non usciamo e non creiamo false notizie che provocano panico nella popolazione. L’unica cosa da fare è restare a casa e uscire solo in caso di necessità». (p.l.)