il mondo del lavoro 

Nuova stretta del governo, timori di Pilkington e Denso

VASTO. Il 2020 per gli imprenditori del Vastese è stato un anno drammatico. «Da mesi per noi è come stare sulle montagne russe», dicono i rappresentanti delle realtà produttive. «Quando pensi di...

VASTO. Il 2020 per gli imprenditori del Vastese è stato un anno drammatico. «Da mesi per noi è come stare sulle montagne russe», dicono i rappresentanti delle realtà produttive. «Quando pensi di essere arrivato in cima alla salita, trovi davanti a te il vuoto. Sono cambiate regole e abitudini e si è sempre alla ricerca di soluzioni per contrastare i danni provocati dal Covid». La scorsa estate, per numerose realtà dell’indotto, è stata una stagione di lavoro. La pausa estiva quest’anno non c’è stata. Dopo l’emergenza Covid-19, sia i colossi industriali che le piccole e medie imprese hanno deciso di fare sacrifici e lavorare ad agosto per riprendere gli ordinativi che i Paesi dell’Est Europa avevano portato via durante il lockdown. Tante le piccole aziende che hanno chiuso solo qualche giorno a ridosso di Ferragosto. Gli imprenditori speravano che l’autunno avrebbe portato nuovo lavoro, dando loro modo di ridurre i danni devastanti della crisi. La nuova ondata pandemica e le ultime decisioni del governo, invece, non portano nulla di buono, anzi spaventano. La Denso Manufacturing, che aveva recuperato l'85% degli ordinativi, ora teme un’altra drammatica frenata. Lo stesso vale per la Pilkington che, grazie alla cassa integrazione, ha evitato fino ad oggi gli esuberi ma non sa cosa potrà accadere a causa del coronavirus. Il settore automobilistico è quello che ha risentito maggiorente della crisi. A Punta Penna, come a Piana Sant'Angelo, molte attività fanno parte dell'indotto auto. L’AssoVasto non nasconde di essere molto preoccupata e teme che gli sforzi fatti dagli associati in questi mesi vengano vanificati. Qualche mese fa si parlava di 111 posti a rischio.
La Vastarredo, invece, sta vivendo una situazione sicuramente migliore rispetto alle altre attività della zona industriale di Punta Penna, grazie alla fornitura al Governo di banchi monoposto. Le attività portuali all’interno del bacino in questi mesi non hanno risentito della crisi grazie alle esportazioni ed importazioni con Paesi risparmiati dal Covid. (p.c.)