Ospedale, pavimento nuovo già rotto 

Utic, a un mese dai lavori per la copertura dell’eternit spuntano crepe nel rivestimento. Taglieri: continueremo a vigilare 

LANCIANO . È già saltato parte del pavimento dell’Utic. Neanche il tempo di riaprire l’unità dopo i lavori per la bonifica amianto in un lato del reparto, che una parte del pavimento rifatto lungo il corridoio che passa davanti le stanze del personale e il bagno presenta una crepa larga e un rigonfiamento. I lavori in quell’ala del reparto diretto da Luigi Leonzio, sono stati fatti nelle scorse settimane grazie ad un finanziamento extra di 100.000 euro dati dalla Asl per accelerare i lavori di bonifica amianto (viste le due ordinanze comunali per ultimare entro ottobre tutte le opere nella palazzina centrale del Renzetti e un’inchiesta della Procura) in Utic, rianimazione, direzione sanitaria e ginecologia. Centomila euro, aggiunti ai 900mila già stanziati dal 2015 quando l’amianto fu scoperto, per passare dalla rimozione al confinamento tramite resinatura dei pavimenti. Questi non sarebbero stati rimossi ma coperti con un fondo con resina molto particolare, poi tre strati di rivestimento poliuretanico bicomponente di cui l’ultimo trasparente. Un lavoro più veloce, che ha già permesso di bonificare direzione sanitaria, rianimazione e, appunto, parte dell’Utic, mentre con il “vecchio” metodo, la rimozione è stata fatta in quasi tutto il reparto di pediatria e parte dell’ex chirurgia. «Il lavoro può essere veloce ma fatto come si deve», denuncia il consigliere regionale Francesco Taglieri (M5S), «non credevo ai miei occhi. Un corridoio riconsegnato un mesetto fa e già saltato. È questo il modo di spendere i soldi dei cittadini? Dove sono i controlli, le verifiche sui lavori, le garanzie? È una crepa notevole, che si potrà anche allargare. Spero che la Asl nell’appalto abbia inserito delle garanzie che permettano di riparare il pavimento senza altri costi. Mi sembra di essere tornato indietro negli anni, a quando si staccò il pavimento del pronto soccorso appena sistemato. Quel pavimento è ancora in condizioni pietose e allora nessuno pagò per l’errore commesso». Un pavimento, quello del pronto soccorso, realizzato nell’aprile 2015 e sollevatosi già 12 mesi dopo, che da anni viene rattoppato alla buona, con parti nuove di scotch sovrapposte di continuo alle vecchie in attesa appunto che partano i lavori per la rimozione amianto, previsti a breve. «Dopo anni di rattoppi e nonostante i tanti disagi sopportati da personale e utenti per via dei tanti cantieri aperti contemporaneamente nel Renzetti e non ancora chiusi», dice Taglieri, «bisogna assistere a lavori fatti male. Bisogna verificare inoltre anche come vengono fatti gli appalti perché non devono essere sempre i cittadini a pagare errori altrui. Ne è un esempio anche la gara fatta per rifare l’intero reparto di Cardiologia. Lavori iniziati nel marzo 2015, bloccati a giugno 2015 per cambio del progetto, nuovo appalto da 1.500.000 euro per rifare tutto il reparto annullato in autotutela dalla Asl nelle scorse settimane e siamo arrivati a settembre 2019. Continueremo a vigilare affinché si ripristino le normali condizioni per lavori che devono essere fatti bene, altrimenti ci rivolgeremo alle autorità».