Esami, secondo giro di boa sofferto anche per gli allievi dello Scientifico e dell’Istituto tecnico industriale<BR>

Prova di latino, Seneca fa discutere

Amareggiati gli studenti del Classico: traduzione complessa e impegnativa

 CHIETI. Drink ai tavolini del bar.  È la svolta libera-mente del dopo seconda prova agli esami di maturità.  Tra i primi a finire sono i ragazzi del liceo Classico Vico, che assaporando bibita e relax, svelano come Seneca non abbia dato grossi grattacapo, se non negli incisi.  La matematica al liceo Scientifico Masci, invece, con studi di funzioni e 10 quesiti tra integrali e calcoli combinati, fonde il cervello dei ragazzi, quando anche il sole picchia forte alle 14.30, ora in cui i banchi della prova d'esame li lasciano andare e il taccuino li intercetta.  Non stanno meglio gli studenti dell'Itis Di Savoia, alle 15.00, che hanno provato a creare un database per l'esame di informatica, e fuori dal portone confessano: «È archiviata anche questa, ma il fine settimana comunque non ci riposeremo. Lunedì ci aspetta la terza prova, raffica di domande e risposte multidisciplinari».  Eccola la generazione '92, che dopo Andy Warhol e Ungaretti nella prova di italiano, si cimenta col tecnico.  Al Classico molti, sulla scia delle anticipazioni di Internet, si aspettavano Quintiliano, che mancava da molte sessioni, o magari Tacito.  Invece no.  È Seneca, con un brano dalle lettere a Lucilio, «Il vero bene è la virtù».  «È stato decisamente alla nostra portata», dice Francesca Michetti. Tacito forse sarebbe stato più difficile».  Lei è pronta per salpare alla volta di Economia alla Luiss di Roma.  Già sa che è entrata.  Stefano Oliva, invece, tenterà Medicina a Chieti o Milano.  Oggi, però, lascia per sempre il latino. Serve ancora studiarlo? «Sì», risponde con convinzione, «ti apre la mente, muove la logica».  «Vabbé, ma intervista solo le «secchie»?!», si inserisce Enrico Mancini.  È così che prende le distanze dai cervelloni e puntualizza: «La versione non era facile per niente».  Righe rompicapo per lui, dunque, come per Alessandro Blasioli lo sono stati i numeri del compito di matematica allo Scientifico «Masci».  «I due problemi e i quesiti, pur rientrando nel programma svolto, erano decisamente complessi» prosegue. Cosa farà dopo? «Non è ancora certo, ma vorrei frequentare l'accademia dell'arte a Roma», risponde.  Il taccuino si ferma e strabuzza gli occhi.  «Lo so, cambio decisamente pagina, ma negli anni ho scoperto l'amore per il teatro», sorride il ragazzo, «comunque va detto che il liceo Scientifico rimane una scuola completa, più delle altre e sono contento di averla frequentata».  Anche Grazia Quercia non intende continuare con le materie scientifiche.  «Vorrei fare lingue straniere. A proposito, come si diventa giornalista? Mi piacerebbe scrivere dall'estero».  È così che la cronaca approda al gioco delle parti inverse.  Poco dopo, però, ritorna nei ranghi all'Itis.  Fuori dalla scuola c'è qualche genitore che aspetta in macchina e Ilaria Paciocco, Michelle Gualtieri e Samuel Di Crescenzo si riposano dopo la fatica.  «È stata difficile», dicono, «abbiamo anche sostenuto la prova in sistemi. E lunedì non sarà più semplice». La strada verso l'ambito diploma, dunque, è ancora tutta in salita. (s.b.)

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