Pupillo: al Renzetti 60 interventi bloccati per ferie

La critica del sindaco: assicurate solo le emergenze e accorpamenti di reparti che non garantiscono assistenza

LANCIANO. «18 anestesisti in organico all’ospedale Renzetti ma meno di 13 effettivi perché alcuni devono assicurare il servizio ad Atessa che diventerà presidio territoriale. Da oggi Atessa lamenta la chiusura delle sale operatorie? Da oggi Lanciano deve congelare 60 interventi chirurgici in programma oltre ad accorpare la week surgery per assicurare le emergenze. Inoltre da oggi al Renzetti vengono accorpati otorino, maxillo facciale, traumatologia e ortopedia. Infine tra un mese chiuderanno per ferie gli ambulatori di ecodoppler, odontostomatologia, cardiologia. A regime ridotto ci sono otorino e ortopedia. Tutti abbiamo di che lamentarci ma con le lamentele non si va avanti». Elenca i numeri il sindaco Mario Pupillo dopo la notizia che il collega di Atessa, Nicola Cicchitti ha scritto al governatoreLuciano D’Alfonso e al manager Asl Francesco Zavattaro per evitare la chiusura delle sale operatorie e il ridimensionamento del “suo” ospedale per inviare personale, soprattutto infermieristico, al Renzetti.

«In questo periodo, quando sono obbligate le ferie, riemergono i problemi della sanità» dice Pupillo «in primis la necessità di coprire i servizi essenziali e di emergenza, in particolare le sale operatorie. Lanciano ha in ruolo 18 anestesisti come Vasto, ma il responsabile, il dottor Vitacolonna, ha l’obbligo di destinare 3/4 anestesisti all’ospedale di Atessa e uno ad Ortona. Vasto non ha la necessità di fornire anestesisti a Gissi in quanto l’ospedale è territoriale. Atessa invece continua a svolgere attività di degenza ospedaliera con ricovero di pazienti acuti ed attività chirurgica anche se il piano sanitario regionale ha destinato il San Camillo a diventare presidio territoriale. La situazione va sbloccata anche per evitare una guerra di campanili».

L’attività operatoria al San Camillo va in ferie, ma anche il Renzetti dovrà congelare interventi programmati, 60 da domani, per assicurare le urgenze ad un territorio di oltre 120 mila persone. Dovrà accorpare reparti, chiudere ambulatori. E ha subito già il taglio di oltre 100 posti letto, reparti, personale. Il problema però non è, come fa notare Pupillo, di evidenziare chi ha meno, in una sanità che è andata per anni a rotoli, ma salvaguardare il più possibile la salute dei cittadini con i mezzi che ci sono ora. «Il sistema sanitario deve rispondere a tutti i cittadini», riprende il sindaco «in modo sostenibile, non come in passato quando abbiamo costruito ospedali diffusi sul territorio ma che hanno espresso milioni di euro di mobilità passiva perché i cittadini non hanno trovato risposte adeguate. Qui non si tratta di Lanciano o Atessa ma di rivedere l’accentramento di ospedali nella area metropolitana per ridistribuire le risorse su tutto il territorio della nostra provincia per la tutela dei cittadini e degli operatori della sanità che con abnegazione stanno reggendo il sistema e mitigando i disagi. É questo che chiediamo al neo assessore Silvio Paolucci».

Teresa Di Rocco

©RIPRODUZIONE RISERVATA