Quel campetto di nessuno nella lite tra Comune e Ater

I residenti di San Giuseppe divisi tra sistemazione dell’area per il gioco e piazza Il problema è sempre la mancanza di chiarezza su chi deve gestire l’impianto

LANCIANO. Un rettangolo di asfalto in parte logorato nel cuore del rione San Giuseppe senza recinto, con alcuni pali in ferro ancora a delimitare l’area da gioco. Un campetto da calcio che è diventato croce e delizia del rione. Delizia per le tante famiglie, i bambini e i ragazzi che amano giocare sotto casa a calcio. Croce per altri residenti che non vogliono il campetto e preferirebbero che al suo posto si realizzasse una piazza. Croce e delizia per l’Ater, proprietaria delle case del rione, e per il Comune che deve gestire il campetto conteso, come conteso è tutto il rione.

Di mezzo c’è Casapound che ha incontrato il sindaco Mario Pupillo per chiedere la riqualificazione del campo sportivo. «I residenti dell’area si vedono privati ormai da un anno di un luogo di socialità e di sport», ha detto Nico Barone, responsabile di Cpi, «abbiamo fatto presente la situazione al sindaco che ha detto che il campo sportivo non sarà smantellato ma recuperato».

Un’affermazione che ha fatto storcere il naso a chi il campetto non lo vuole e fatta già un anno fa dal sindaco, quando i tecnici Ater su ordine del Comune smantellarono la recinzione di ferri arrugginiti e spuntoni perché pericolosa. Allo smantellamento non seguì altro. I bambini si autotassarono per ricomprare la recinzione e giocare, ma invano. «Come su tutto il quartiere anche sul campetto ci sono problemi di gestione con l’Ater», dice il sindaco. «Abbiamo redatto un progetto da 20mila euro per la sistemazione del campo e dell’area attorno dove serve l’asfalto per evitare infiltrazioni nei palazzi Ater. Ma servono i soldi. Circa 5mila euro ci siamo impegnati a metterli per la recinzione, poi aspetteremo il bilancio per l’asfalto. Vogliamo tenere il campetto, Ater permettendo, ma con le regole. Le chiavi saranno affidate ai vigili che hanno la sede nel rione».

Ma il campetto è solo una parte di un rione da 50anni conteso tra Ater e Comune. Una querelle che riesplode periodicamente quando emergono problemi di gestione come la pulizia, che spesso fanno i residenti e ora, appunto, il campetto. E che non si risolverà se i due enti non si siederanno a discutere in primis delle aree edificabili che il Comune dovrebbe cedere all’Ater per riavere il rione poi di altre questioni come il credito di quasi 90 mila euro vantato dal Comune per terreni che l’Ater avrebbe “preso” a Santa Rita a fine anni ’70 pagandoli parzialmente. E del consiglio comunale che non si convoca e blocca l’Ater nella realizzazione del palazzo popolare in via Righi.

Teresa Di Rocco

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