«Ragazzi siete voi il futuro fate il mondo più bello»

L’ingegnere Pierluigi Zappacosta ospite del Premio Paone promosso dal Rotary Il Marrucino si riempie di studenti del Classico. Riconoscimenti a tre più meritevoli

CHIETI. Teatro Marrucino gremito da studenti del liceo Classico G.B. Vico. Sul palco il presidente del Rotary Club di Chieti, Giuseppe Bernabeo, la preside dell’istituto scolastico, Giuseppina Politi, l’ingegnere Fabio Cecchi Paone e poi la star dell’evento, l’ingegner Pierluigi Zappacosta, il «papà» del mouse e fondatore negli anni ’80 del colosso Logitec. Accanto a lui la moglie, Enrica D’Ettorre, che non vive certo di luce riflessa. Lei che, alla fine degli anni Settanta, è stata una delle prime donne a conseguire in Italia la laurea in Ingegneria informatica. Una coppia di «cervelloni», esplosiva anche per simpatia. L’occasione per tornare in Italia, la famiglia Zappacosta vive ormai da 35 anni in America, è stata la consegna del Premio Paone agli studenti del Vico più meritevoli. Una tradizione nata 23 anni fa, voluta dall’avvocato Edmondo Paone. A fare gli onori di casa è stato il presidente Bernabeo che ha scandito gli interventi. Sul palco si sono susseguiti gli interventi del prefetto Rocco Fulvio De Marinis, del sindaco Umberto Di Primio, della dirigente scolastica Politi che ha esordito salutando i «suoi ragazzi» con un «siete bellissimi». A seguire l’ingegnere Paone che ha ricordato la figura dello zio Edmondo e lo spirito del premio da lui istituito, Mario D’Alessandro, presidente dell’associazione «Noi del G.B. Vico» e Aurelio Bigi, presidente incoming del Rotary teatino. Poi è stata la volta di Pierluigi Zappacosta: «23 anni fa ero a Chieti per parlare di futuro, oggi siete voi i protagonisti del futuro. Frequentare il liceo Classico aiuta a fare scelte differenti. Ti abitua alla precisione e ti apre tante strade anche quella degli studi tecnici. Io non ero molto bravo in greco e neppure in latino, ma quando il prof leggeva Dante in classe rimanevo estasiato». E ha concluso «voi avete le risposte per cambiare il mondo, fatelo più bello». La moglie Enrica ha invitato gli allievi del Vico a «non avere paura di fare scelte universitarie sbagliate perché c’è sempre la possibilità di riconvertirsi in qualcos’altro, di cambiare professione». Poi sono stati consegnati una menzione ad Andrea Cascavilla che però non era presente, a ritirare la pergamena è stata la mamma, il primo premio ex equo a Giacomo Tacconelli, anche per lui ha ritirato il premio la mamma e Gabriella Gente Magnani, 19 anni di Chieti. A cerimonia conclusa la breve intervista con Zappacosta sul futuro dell’Abruzzo. Vent’anni fa aveva predetto una ripresa economica con l’insediamento dei centri commerciali. E così è stato anche se la ripresa sembra ancora lontana. Ora su cosa bisognerà puntare? «Difficile dirlo, le aziende chiudono è vero, ma bisogna avere il coraggio di tentare altre strade, di riconvertirsi in qualcos’altro». Alla domanda se per avere successo conta più pensare diverso o avere fame ha risposto: «La fame ti fa ingegnare, ti spinge a trovare e sfruttare tutte le risorse che hai. I giovani senza lavoro in Italia vengono aiutati molto dalle famiglie, ma questo è anche un modo per frenare il loro istinto a rendersi indipendenti e di osare strade per professioni non convenzionali. Ognuno di noi ha una passione che deve seguire senza interferenze. Io sono felice che due dei miei tre figli hanno scelto di fare gli imprenditori nel campo dell’elettronica, ma sono altrettanto felice per la più piccola che ha invece scelto di tuffarsi nel mondo dell’arte».

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