CHIETI

Ragazzino in fuga dal rimprovero, resta bloccato fuori sul muro di casa

Trovato dai vigili del fuoco in piedi sulla centralina elettrica a sei metri d'altezza: la tata gli aveva detto che avrebbe riferito ai genitori che fumava

CHIETI. C'è voluto l'intervento dei vigili del fuoco ieri sera a Chieti per salvare e portare giù un ragazzino di 13 anni rimasto in piedi su una centralina elettrica all'esterno di una palazzina al primo piano. Il fatto è avvenuto nel centro storico quando i genitori del ragazzino hanno richiesto l'intervento del 115. Sul posto anche i poliziotti della squadra volante.

Il giovane è stato trovato fuori, su una scatola di derivazione dell'Enel, nel muro esterno della palazzina che ridà sulla strada. Come ci era finito? Secondo una prima ricostruzione su quanto avvenuto, pare che il 13enne fosse uscito dal balcone di casa e si era calato attraverso la canalina dei cavi del telefono, salvo poi rimanere in piedi sulla scatola di derivazione. A quel punto, non potendo andare né avanti né indietro, era rimasto fermo a circa sei metri d'altezza mettendo in allarme i genitori.

Curioso il motivo per cui il ragazzino era uscito di casa mettendosi poi in pericolo: sempre secondo quanto emerso, sembra che volesse allontanarsi per evitare un rimprovero degli stessi genitori. Pare infatti che fosse stato sorpreso a fumare una sigaretta elettronica dalla tata e che quest'ultima gli avesse detto che l'avrebbe raccontato alla madre. Di qui la fuga nel tentativo di sottrarsi all'eventuale rimprovero.

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