Residenti e medici scendono in strada in difesa dell’ospedale 

Sit-in davanti al San Pio, i cittadini: vogliamo più servizi Pennetta rilancia: manifesteremo anche sotto la Regione

VASTO. Vasto scende in piazza per reclamare il diritto alla salute e un’adeguata assistenza sanitaria. Ieri si è tenuto il primo presidio davanti all’ospedale San Pio. Un sit-in che potrebbe essere ripetuto molto presto anche davanti alla sede della Regione, a Pescara. Ieri hanno partecipato centinaia di cittadini di ogni età: anziani costretti sulla sedia a rotelle al fianco di bambini e giovani mamme costrette a drammatiche odissee per garantire le cure ai figli. Giovani e anziani hanno raccolto l’invito lanciato dal presidente del comitato civico L’Arcobaleno, l’avvocato Angela Pennetta. Nonostante il giorno festivo e il luogo angusto, sono stati tanti a ritrovarsi davanti al San Pio, un ospedale che anno dopo anno perde medici e strumenti. «Questo comitato», ha tenuto a sottolineare Pennetta, «non ha alcun colore politico. L’Arcobaleno ha deciso di manifestare per parlare a nome di migliaia di cittadini che hanno timore di protestare. Vasto è orfana di un politico che la difenda e la rappresenti a tutti i livelli, sostiene il comitato che ha deciso di difendere i diritti dei cittadini.
La partecipazione degli abitanti dovrebbe raccontare alla politica l’esasperazione di una città che si sente abbandonata e si vede scavalcare da tutti. «I punti sui quali ci batteremo sono dieci e sono stati riportati sui manifesti affissi in città», ha proseguito Angela Pennetta, «Carenza di personale in ostetricia-ginecologia, spazi angusti per il laboratorio di analisi, raccapricciante situazione a cardiologia-Utic, carenza di personale medico e tecnico, malati nei corridoi di dialisi, day surgery senza responsabile, assenza del servizio ristorazione, rifiuto di concedere una emodinamica ad un territorio molto più ampio di Avezzano, assenza di primari in 11 reparti». Accanto a Pennetta, anche camici bianchi: specialisti, medici di base, ex primari. Tanti i vastesi con i cartelli in mano che hanno lamentato l’abbandono: «Siamo cittadini di serie A, abbiamo diritto alle cure qui. Non è giusto dover fare lunghi viaggi per consulenze ed interventi».
D’accordo con i manifestanti l’ex primario di gastroenterologia, Michele Spadaccini, Stefano Moretti e Pierfrancesco Galante, consiglieri comunali di Monteodorisio.
Sguardi curiosi e stupiti alle finestre del San Pio e tanti i politici passati in auto davanti al presidio. «Questo non è uno sterile raduno», ha ripetuto Pennetta, «davanti a questo ospedale è cominciata una battaglia che andrà avanti fino a quando in questa città non sarà assicurato il diritto alle cure sancito dalla Costituzione e a prescindere dal colore politico e da chi governa o ha governato la Regione. Pazienza se qualcuno ha provato a ostacolare e svilire questo momento. Vasto ha bisogno di terapie intensive. Non ha più tempo e non accetta più scuse e pretesti».