Rissa con pugnalata: chieste tre condanne 

Nella lite all’uscita da una cornetteria un giovane fu accoltellato a un fianco subendo un importante intervento chirurgico

LANCIANO. Ci sono tre richieste di condanna per la rissa con accoltellamento fra tre ragazzi nella zona tra piazza D’Amico e via del Torrione, all’alba del 5 febbraio 2019. Nel processo con rito abbreviato davanti al giudice Giovanni Nappi, il sostituto procuratore Francesco Carusi, titolare dell’inchiesta, ha chiesto 3 anni di reclusione per Luca Gagliano, 21 anni, di Lanciano, accusato di rissa, lesioni aggravate nei confronti di Luca Di Giuseppe, 22 anni, che ha subito un intervento chirurgico importante, e lesioni verso William Cicconetti, 19 anni, e porto abusivo di arma: il coltello con cui ha sferrato un fendente a Di Giuseppe. Il pm ha chiesto poi 8 mesi di reclusione per Cicconetti e 4 mesi per Di Giuseppe, entrambi di Fossacesia, per la rissa.
Come ricostruito dalla Procura sulla base delle indagini dei carabinieri di Lanciano, Gagliano, Di Giuseppe e Cicconetti alle 4 del mattino avrebbero iniziato a discutere in una cornetteria vicino piazza D’Amico per una banalità legata alla pulizia del locale. Volarono parolacce, provocazioni e qualche spintone. Dal diverbio si è passati alla rissa quando, fuori dal locale, Di Giuseppe e Cicconetti avrebbero aggredito Gagliano all’inizio di via del Torrione. Quest’ultimo avrebbe estratto il coltello e colpito Di Giuseppe sul fianco sinistro tra la decima e l’undicesima costola. Da qui la contestazione della rissa a tutti e tre e le richieste di condanna, mitigate dal rito abbreviato.
Ma con l’accoltellamento cambia la posizione di Di Giuseppe e Cicconetti che diventano parti offese nello stesso processo mentre si appesantisce quella di Gagliano. Quest’ultimo deve rispondere di lesioni aggravate verso Di Giuseppe e lesioni lievi verso Cicconetti.
Il fendente scagliato da Gagliano costrinse Di Giuseppe a subire una delicata operazione chirurgica con una prognosi di 26 giorni, anche se, come riportato dal suo avvocato, Paolo Sisti, le conseguenze del danno le vive ancora oggi. Mentre Cicconetti riportò ferite e un trauma cranico non commotivo: per lui la prognosi fu di 7 giorni.
Dopo le richieste di condanna del pm, sono arrivate quelle di assoluzione dei legali. Per Massimo Biscardi, che difende Gagliano, il suo assistito avrebbe reagito per legittima difesa poiché aggredito dai due. Per l’avvocato Sisti, invece, Di Giuseppe non partecipò alla rissa perché come dimostrato dalle riprese davanti il locale, avrebbe cercato di dividere i litiganti. Sisti ha anche chiesto un risarcimento danni di 30.000 euro. Niente rissa neanche per l’avvocato Alessandro Marrone, che rappresenta Cicconetti, ma un semplice diverbio tra lui e Gagliano.
Lunedì 20 gennaio è attesa la sentenza.
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