Sabino, ispezione Noe per il dissequestro 

Casalbordino. Verifiche dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico nella fabbrica di esplodenti in vista della riconversione

CASALBORDINO. Il dissequestro della Esplodenti Sabino potrebbe essere molto vicino. Nella polveriera c'è stata una ispezione dei militari del Noe che a fine visita hanno chiesto alla proprietà l'esecuzione di lavori e interventi necessari a ridare la completa sicurezza all'azienda. I lavori sono stati eseguiti ed ultimati. Domani è prevista la verifica. Al termine della la visita ispettiva i militari consegneranno in Procura il verbale in cui daranno il parere sugli interventi fatti. Salvo imprevisti, subito dopo dovrebbe arrivare il dissequestro.
Il periodo più drammatico per la polveriera sembra essere stato superato. Tre giorni fa il ministero del Lavoro ha concesso ai lavoratori della Esplodenti Sabino di Casalbordino sei mesi di cassa integrazione straordinaria. Gli ammortizzatori sociali verranno calcolati dal 23 marzo e dureranno fino ad agosto. Soddisfatta l'azienda che vuole avviare prima possibile i lavori di riconversione del sito e riassorbire i settanta lavoratori. Per la Esplodenti Sabino inizia un periodo di novità che dovrebbero giovare anche ai dipendenti. Si parla anche della vendita dell'azienda a una multinazionale estera. Su questo passaggio i sindacati chiedono maggiori informazioni. «Ora», ha sottolineato Emilio Di Cola (Cgil), «è importante arrivare alla riapertura dello stabilimento e subito dopo aprire un tavolo per la gestione delle nuove attività e un approfondimento sulla vendita al nuovo gruppo interessato. Quel che è certo è che il sito, che misura ben 33 ettari, sarà meno pericoloso e tornerà alle funzioni di un secolo fa: l’inertizzazione dei fuochi d’artificio e dei razzi segnalatori, che d’altronde come attività secondaria, già venivano trattati. (p.c.)
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