Sangritana in vendita ai privati Ora anche la Uil boccia il piano 

Appello del sindacato al presidente della Regione Marsilio sulla cessione dell’azienda di trasporto Marcotullio: no a questa ipotesi, l’Abruzzo per crescere ha bisogno di non perdere i suoi punti di forza

LANCIANO. «La Tua riprova a svendere Sangritana, ma l'Abruzzo per crescere non deve perdere i suoi punti di forza. Il governatore Marco Marsilio annulli la procedura». È l'appello del segretario generale Uil Trasporti Abruzzo, Vincenzo Marcotullio, dopo la pubblicazione del nuovo avviso per la cessione di una quota del capitale sociale della storica azienda di trasporti frentana.
«Dopo il primo tentativo del giugno 2022 andato a vuoto, la Tua ci riprova con la condivisione ed il coinvolgimento indiretto del governo regionale», afferma Marcotullio, «tra le motivazioni ufficiali, si legge nel bando, vi è la ricerca di un partner finalizzata “all’apporto di know how e indirizzi innovativi alla business cargo”. Non si può non rilevare che, diversamente dal bando di vendita precedente (andato deserto), questa volta tra i requisiti di partecipazione è scomparso il dover essere un operatore del settore specifico ovvero un'impresa ferroviaria. Adesso basta essere un semplice “movimentatore di merci” e quindi solo un operatore della filiera della logistica. Che know how ci si può attendere da un tale operatore? Piuttosto sorge il dubbio che Tua voglia solo abbandonare il settore, facendo bottino dalla vendita dopo aver scaricato per anni “costi” sulla partecipata alleggerendo così il proprio bilancio».
Per la Uil Trasporti si tratterebbe di «un clamoroso autogol per tutto il territorio regionale e il suo tessuto industriale già penalizzato dalla inadeguatezza delle infrastrutture. Abbiamo necessità di potenziare questo settore e non di smantellarlo».
Tra le varie motivazioni addotte dalla dirigenza di Tua, annota ancora la Uil Trasporti, si evidenzierebbe uno stato di esposizione bancaria della Sangritana spa. «Si evita però di dire che l’esposizione non è dovuta a debiti derivanti da una cattiva gestione», precisa il segretario generale, «ma deriva da investimenti sul materiale rotabile per i quali si sono accese linee di finanziamento bancario che, a differenza di quanto accaduto per la Tua, non sono stati oggetto di finanziamenti a fondo perduto da parte della Regione Abruzzo. Ma chi venderebbe una propria attività commerciale che, partita nel 2018 con soli 1,6 milioni di fatturato, è arrivata nel 2022 ad un valore della produzione di 11,6 milioni e che, da 47 dipendenti nel 2018, oggi assicura lavoro a 97 unità, tutte giovani e del territorio?», si chiede in conclusione Marcotullio rinnovando l’invito al governatore Marsilio per l’annullamento della procedura.
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