Scontri fra rom, identificati 17 aggressori 

Secondo la polizia sono gli autori dell’assalto alla fazione rivale che ha causato sei feriti: c’è anche un minorenne

LANCIANO. Sono diciassette le persone identificate per gli scontri tra famiglie rom che venerdì scorso hanno messo a ferro e fuoco il quartiere Santa Rita. Tra esse ci sarebbe anche un minorenne. I soggetti, appartenenti a entrambe le fazioni rivali, sono stati segnalati alla Procura, dove ieri mattina la polizia ha depositato gli atti d’indagine. La squadra investigativa Sezione anticrimine del commissariato, diretta dal vicequestore Lucia D’Agostino, ha ricostruito attraverso testimonianze, immagini e altre attività tecniche, i fatti accaduti dalle 21,30 fino a tarda notte nel rione alla periferia di Lanciano. Sarà il procuratore Mirvana Di Serio a cristallizzare le varie posizioni e a valutare le ipotesi di reato per i presunti responsabili. Si va dalle lesioni alla rissa aggravata, dal danneggiamento al porto abusivo d’armi.
A scontrarsi, venerdì scorso, sono state famiglie nomadi appartenenti alla stessa etnia e allo stesso ceppo familiare. Verso le 21,30 è scattato l’agguato nella villetta in via Sabino di proprietà di una delle famiglie rom. A bordo di un’auto sono arrivati alcuni componenti dell’altro nucleo familiare, provenienti da Torre Marino e da un’altra zona del quartiere. Armati di mazze di ferro, bastoni di legno, coltelli e un cric per auto, hanno forzato il cancello dell’abitazione e nel cortile esterno hanno aggredito fratelli, cugini e nipoti. Nella concitazione è stato colpito sul muso anche un bulldog. Poi gli scontri si sono spostati in strada, all’incrocio con via Spataro e lungo via Sigismondi. Barricate in casa per la paura, diverse famiglie residenti hanno assistito alle mazzate e allertato le forze dell’ordine.
Nel giro di pochi minuti il quartiere si è riempito di pattuglie della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Mentre gli aggressori fuggivano, diverse ambulanze hanno accompagnato i sei feriti al Pronto soccorso. L’ospedale Renzetti è stato presidiato fino a tarda notte dalle forze dell’ordine per evitare che gli scontri si ripetessero. Quando l’auto con a bordo gli ultimi feriti è tornata nel quartiere, è avvenuto un altro episodio: in via De Riseis, sotto casa della fazione rivale, il veicolo è stato colpito dall’anta di una finestra, che ha mandato in pezzi il lunotto posteriore. Per tutta risposta in strada si sono radunati numerosi rom, che hanno iniziato ad indirizzare insulti e minacce verso i parenti, fino a mandare in frantumi le vetrate del portone d’ingresso di un palazzo dell’Ater.
Alla base della faida, che sembra covasse da tempo, ci sono rancori per un appartamento conteso e rapporti familiari ormai logorati. I controlli nel quartiere continuano, grazie ai rinforzi arrivati dal Reparto prevenzione crimine di Pescara.
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