Sequestra l’amico e ne abusa

Aguzzino arrestato: pretendeva soldi dopo averlo ospitato per necessità

VASTO. Per due giorni è stato chiuso in casa, picchiato e costretto a subire atti sessuali. Poi ha trovato il coraggio di saltare dal balcone. Aiutato da un passante, ha raggiunto la caserma dei carabinieri ed ha denunciato il suo presunto aguzzino, Luca Vitantonio, 35 anni, di Vasto marina. L’uomo è stato arrestato. E’ accusato di sequestro di persona, estorsione, lesioni aggravate e violenza sessuale.
E’ una storia di povertà, degrado sociale e violenza quella raccontata da P.D., 34 anni, disoccupato della provincia di Isernia, ai carabinieri di Vasto. «Le indagini sono cominciate proprio dalla denuncia presentata dall’uomo», spiega il capitano Giuseppe Loschiavo.

La storia.
Dopo aver frequentato per qualche tempo Vitantonio - disoccupato vastese già noto alle forze dell’ordine - P.D., trovandosi in ristrettezze economiche e senza lavoro, ha deciso di chiedere aiuto al suo amico vastese. Quest’ultimo si è mostrato subito disponibile. Per qualche giorno ha fatto ospitare il trentaquattrenne da un conoscente, poi ha accolto l’amico nella sua casa. P.D. pensava di avere risolto i propri problemi e invece l’ospitalità si è trasformata in un inferno. «Vitantonio avrebbe estorto con violenza alcuni assegni all’ospite trattenendolo per due giorni in quella casa contro la sua volontà. Per impedirgli di allontantarsi, il padrone di casa avrebbe malmenato l’amico procurandogli delle lesioni. Non contento, lo avrebbe costretto a subire atti sessuali», è la ricostruzione della vicenda fatta dai carabinieri.

La fuga.
L’incubo è durato 48 ore. Il giovane molisano approfittando di un momento di distrazione di Vitantonio, è riuscito a fuggire saltando dal balcone dell’appartamento situato al primo piano di un condominio: ha chiesto aiuto ad un passante e si è fatto accompagnare nella caserma dei carabinieri. «L’uomo era spaventato e ferito», ricordano gli investigatori. Per prima cosa i militari hanno affidato il giovane ai medici del pronto soccorso del San Pio. Ultimate le medicazioni, i carabinieri hanno ascoltato il resoconto delle angherie e violenze subite dal molisano.

Le indagini.
«Dai controlli e riscontri compiuti dopo la denuncia è venuta alla luce una situazione di grande degrado umano e sociale», spiegano i carabinieri. I militari hanno compiuto un sopralluogo nell’appartamento dell’accusato e acquisito agli atti alcuni assegni. Le indagini svolte dei militari della sezione di polizia giudiziaria insieme ai colleghi del nucleo operativo e radiomobile sono state dirette e coordinate dal procuratore capo del tribunale di Vasto, Francesco Prete. Le prove raccolte hanno convinto il magistrato delle accuse del trentacinquenne della Marina.

L’arresto.
Ieri mattina i carabinieri hanno bussato alla porta di Vitantonio. L’uomo, in esecuzione di un’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del tribunale su richiesta della Procura, è stato ammanettato e condotto nel carcere di Torre Sinello. L’indagato si difende, nega le accuse e cerca di smentire il suo accusatore. L’uomo potrebbe essere ascoltato oggi stesso dai magistrati.

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