giovani a rischio

"Spaccio già a 16 anni", dossier choc del Sert di Lanciano

Primo spinello a 16 anni ma soprattuto spaccio: in particolare hascisc e marijuana, ma non mancano droghe più pesanti

LANCIANO. Il primo spinello si fuma a 16 anni. Non solo. Oggi tra i minorenni è diffuso anche lo spaccio di droga. Soprattutto di hascisc e marijuana, ma non mancano droghe più pesanti. É la fotografia che arriva dall’esperienza del Sert, il servizio tossicodipendenze della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, nell’area frentana, ma anche dalla cronaca. Era appena lo scorso novembre quando i carabinieri di Lanciano, coordinati dalla Procura, hanno scoperto che una base di spaccio era stata creata nella cameretta di un adolescente.

MINORENNI SPACCIATORI. I militari hanno arrestato un 22enne di Lanciano, che si serviva dell’amico minorenne per vendere droga, hascisc e marijuana ma anche eroina, ad altri soggetti in giovanissima età i quali, oltre ad essere da lui avviati all’uso di sostanze stupefacenti, venivano indotti a spacciare a loro volta. Una vicenda che ha destato non poco scalpore in città. Per quasi un mese i carabinieri, imbeccati anche dai sospetti dei genitori del ragazzino, hanno tenuto sotto controllo l’abitazione e monitorato il quotidiano via vai di giovanissimi, alcuni dei quali minorenni come il proprietario di casa. Altro che compiti o videogame: nella cameretta, decorata ancora con i giochi d’infanzia, si faceva tutt’altro. In alcuni casi chi acquistava la droga si fermava anche a consumarla nella stanza del ragazzino, trasformata nella base dello spaccio dall’amico di 22 anni troppo sicuro, forse, che quel via vai di giovanissimi non avrebbe dato nell’occhio.

DROGA E MINORI. Che il primo contatto con la droga avvenga in età adolescenziale lo conferma anche il rapporto dell’Osservatorio provinciale sulle droghe e sulle dipendenze (istituito nel 2010 con protocollo d’intesa tra Prefettura, Asl e dipartimento di Scienze sociali dell’università di Chieti), che fornisce un primo resoconto sul fenomeno nella provincia. Le segnalazioni al Not (Nucleo operativo tossicodipendenza) della prefettura, nel periodo 1990-2011, sono pari al 3.88% per i ragazzi fino ai 17 anni d’età. «Non siamo un’isola felice, anche le scuole ormai segnalano l’uso di sostanze psicotrope», conferma Fernando Fantini, dirigente medico del Sert, «gli adolescenti fanno uso di cannabinoidi perché non c’è presa di coscienza, complice una certa disinformazione. In particolare quando vengono mandati messaggi ambigui sull’innocuità di alcune sostanze. Soprattutto in adolescenza il cervello che cresce è molto fragile, resiste meno agli elementi chimici, sostanze stupefacenti ma anche alcol, che quindi hanno effetti più devastanti. É come un albero potato male». Ma ci sono segnali che gli adulti, dai genitori agli insegnanti, possono cogliere. «Il rendimento scolastico che diminuisce, una maggiore disponibilità di soldi contanti, l’umore del ragazzo che può mostrare nervosismo», dice Fantini, «a volte i comportamenti anomali vengono erroneamente attribuiti all’“età critica” dell’adolescenza, invece possono essere spie di qualcos’altro».

IDENTIKIT PAZIENTI DEL SERT. Uomo (86,3%), tra i 31 e i 45 anni (64,7%), livello di istruzione medio (61,4%), stabilmente occupato (60,8%), vive con i genitori (69%) e fa uso principalmente di eroina (93%): è questo il profilo del tossicodipendente dell’area lancianese in base ai dati 2009-2010 del Sert. Tra gli utenti c’è una forte prevalenza di operai (63,4%), tra le donne invece molte sono casalinghe (35,7%), un buon numero commercianti (21,4%) e il 7,1% fa l’infermiera.

Stefania Sorge

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