Stadio vietato e niente cellulare per chi ha precedenti: 2 nei guai 

La questura applica le nuove norme previste nel decreto sicurezza bis, scatta il divieto di partecipare alle manifestazioni sportive anche per gli spacciatori. Tolleranza zero: già pronti altri provvedimenti

CHIETI. Dovranno restare lontani dallo stadio per due anni e non potranno utilizzare neanche il cellulare. È scattata l’operazione tolleranza zero della polizia di Chieti, che sta applicando il cosiddetto “Daspo fuori contesto”. I primi due provvedimenti sono stati firmati qualche giorno fa dal questore Ruggiero Borzacchiello dopo la circolare inviata da Francesco Messina, numero uno della direzione centrale anticrimine, sulle novità introdotte dal decreto sicurezza bis. La più rilevante è che il divieto di partecipare alle manifestazioni sportive può essere esteso a coloro che hanno commesso una serie di reati – come associazione di tipo mafioso, spaccio di stupefacenti, estorsione, incendio, rapina e rissa – anche non direttamente collegati a violenze e disordini avvenuti prima, durante e dopo le partite.
L’OBIETTIVO. «Con questo tipo di divieto», hanno spiegato dal ministero dell’Interno, «sarà negato l’acceso negli stadi agli appartenenti alla criminalità organizzata e a coloro che sono ritenuti socialmente pericolosi, con l’obiettivo di contenere ulteriormente la contiguità tra criminalità comune e tifoserie violente».
CHI SONO I “DASPATI”. I due teatini finiti nei guai hanno precedenti per spaccio di droga e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Uno di loro, in particolare, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Tallone d’Achille, che ha svelato un vasto giro di cocaina con al centro personaggi della tifoseria organizzata del Chieti calcio. Entrambi non solo dovranno dimenticarsi per un pezzo il tifo in diretta della squadra del cuore, ma sono anche obbligati a rispettare numerose prescrizioni. Qualche esempio? Il questore ha imposto ai due «il divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente», come gli smartphone. Inoltre è stato loro proibito il possesso di armi giocattolo e persino di «oggetti in libera vendita», vedi lo spray al peperoncino.
LA LEGGE. In caso di recidiva, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive arriva fino a dieci anni. Francesco Messina ha ricordato ai questori come l’ultimo decreto legge introduca «importanti novità in materia di contrasto alla violenza in occasione di manifestazioni sportive». Più nel dettaglio, si «consente al questore di disporre» il Daspo «nei confronti di denunciati e condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti per tutta una serie di reati». È specificato come si possa adottare la misura pure per «condotte realizzate» in contesti «non necessariamente ricollegabili a eventi sportivi» come, per esempio, «manifestazioni politiche».
LA PROCEDURA. I questori, dunque, hanno già avviato la cosiddetta “profilazione” di coloro che hanno precedenti e risultano essere frequentatori degli spalti. La circolare è esplicita: chiede di «favorire forme di collaborazione e di scambio informativo tra il personale delle divisioni Anticrimine e quello addetto alle “squadre tifoserie” delle Digos».
L’indicazione del Dipartimento di pubblica sicurezza è di procedere «all’individuazione – in special modo fra gli abbonati e i frequentatori abituali degli impianti sportivi – di possibili target rientranti nelle nuove disposizioni». A breve, dunque, la questura di Chieti notificherà altri “Daspo fuori contesto”.
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