Strade distrutte per la fibra ottica Diffida del Comune contro la ditta 

Terzo sollecito in tre mesi verso la Open Fiber, oggi il sopralluogo sugli asfalti con le crepe Ecco il documento: «In caso di incidenti l’amministrazione non si ritiene responsabile»

CHIETI. È scontro tra il Comune e la ditta Open Fiber per le strade e i marciapiedi distrutti a causa dei lavori per la fibra ottica. Dal municipio è partito il terzo sollecito in tre mesi per chiedere all’impresa di aggiustare gli asfalti su decine di strade: un percorso tra i pericoli per moto, bici e pedoni. Si registrano dislivelli anche di 10 centimetri: basta una disattenzione di un secondo per ritrovarsi a terra. E il Comune vuole chiamarsi fuori dal rischio di pagare i danni per gli incidenti: «Ciò espone gran parte della viabilità cittadina a insidie per il pubblico transito sia veicolare che ciclabile e pedonale con le conseguenze che ne possono derivare», dice la diffida. L’amministrazione Di Primio chiede alla Open Fiber di rimettere subito l’asfalto sulle strade rotte: «Si diffida la società ad intraprendere ogni azione immediata per l’esecuzione degli interventi di ripristino delle anomalie già segnalate entro e non oltre 5 giorni dal ricevimento della presente». Il sollecito è partito lo scorso 5 giugno. Il Comune fa l’elenco di «alcune» strade a rischio con «vistosi avvallamenti e sconnessioni dovuti all’esecuzione di scavi per la posa dei cavidotti»: «Largo Cavallerizza, via Arcivescovado, via Herio, via Arenazze, via Ciampoli, via Santarelli, via dei Platani, via Della Porta, via Delle Fornaci, via Pianell, Colonnetta, via Madonna della Misericordia, via Madonna degli Angeli, via Olivieri, via Salomone, via De Turre, via Gran Sasso e viale Maiella».
Il Comune, dopo le proteste dei residenti e le segnalazioni degli autisti degli autobus della Panoramica, chiede un intervento urgente: per oggi alle 11, è in programma un sopralluogo da largo Cavallerizza «per concordare in via definitiva le modalità di ripristino delle pavimentazioni nel rispetto di quanto concordato in convenzione tra l’ente e la società». «Resta inteso», sottolinea la nota, «che codesta società sarà ritenuta comunque responsabile per ogni eventuale danno a terzi».
A sollecitare l’intervento è stato l’assessore Mario Colantonio, delegato alla mobilità: interpellato dal Centro, nei giorni scorsi, l’assessore ha detto che «adesso è necessario intervenire con sollecitudine: in diversi di punti della città le solcature sono accentuate e creano dei pericoli al transito dei motociclisti, dei ciclisti e anche dei pedoni. Ci sono dislivelli rischiosi anche in tratti in curva».
Open Fiber è al lavoro non soltanto a Chieti ma anche in altre 5 città abruzzesi con uno stanziamento di 48 milioni di euro: L’Aquila, Teramo, Pescara, Montesilvano e Vasto. Open Fiber si presenta come un operatore definito “wholesale only”: non vende servizi in fibra ottica direttamente ai cittadini, ma è attivo nel mercato all’ingrosso, offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati.