Strisce pedonali fantasma e buche I punti critici in centro e allo Scalo 

Segnaletica orizzontale inesistente o sbiadita anche vicino alla stazione e all’ingresso dell’università Cartelli coperti dalla vegetazione sulla scorrimento veloce che porta all’A14 e sulla Fondo Valle Alento

CHIETI. Sull’asfalto è rimasta una sola striscia bianca, l’ultimo ricordo di un attraversamento pedonale cancellato dal tempo e dall’incuria. Siamo in via Marino da Caramanico, nel cuore dello Scalo, a due passi dalla stazione ferroviaria. Oltre alle strisce pedonali quasi del tutto assenti, i cittadini sono costretti a passare sulla carreggiata perché il marciapiede, occupato da transenne e reti, non è percorribile.
LE INSIDIE
Attraversare la strada a Chieti, dunque, può diventare un problema serio. Lo scenario è analogo sia sul Colle che nella parte bassa della città. Con un problema comune: la pressoché totale assenza di rampe di accesso per le carrozzine, costrette a transitare lungo la strada. Ma le insidie non finiscono qui: alle strisce pedonali poco visibili si aggiungono, sempre più spesso, i cartelli stradali coperti dalla vegetazione che invade banchine e guardrail.
Il quadro è completato da avvallamenti e dossi che trasformano gli asfalti in trappole: da qui le richieste di risarcimento da parte di automobilisti che, nella migliore delle ipotesi, hanno riportato danni alle macchine e, nella peggiore, ai cerchioni spaccati e alle gomme forate hanno aggiunto un ricovero in ospedale.
I PUNTI CRITICI
Nel viaggio sulle strade cittadine, sono le strisce fantasma a rappresentare il problema più grande per la sicurezza. Soprattutto in prossimità di aree molto trafficate dagli studenti, come via Pescara, vicino all’ingresso dell’università d’Annunzio, per intenderci davanti all’arco blu. Qui la vernice è quasi completamente sparita, l’asfalto è pesantemente usurato e la segnaletica orizzontale appare appena accennata. Restando alla Scalo, scendendo dalla Colonnetta e arrivando di fronte alla stazione ferroviaria solo sulla sinistra, lungo Viale Abruzzo, sono stati rifatti due attraversamenti pedonali, ora definiti e ben visibili.
Al contrario, percorrendo viale Benedetto Croce, i problemi tornano quelli di sempre con una strada non a misura di pedone. Per non parlare di via Modesto della Porta, che sbuca dietro la chiesa di Madonna degli Angeli.
CENTRO STORICO
La situazione non è molto diversa in centro storico: da piazza Garibaldi fino a San Giustino, proseguendo su via Asinio Herio. In piazza Trento e Trieste, di fronte alla chiesa della Trinità, le strisce pedonali appaiono sovrapposte tra loro, scolorite e non chiaramente definite. E non è una questione di enti responsabili: se si lasciano le arterie comunali e si passa su quelle statali, il quadro non sembra migliorare. Un esempio lampante sono la statale 656 Val Pescara-Chieti, la transcollinare che collega il centro città al casello di Dragonara dell’autostrada A14, e la 649 Fondo Valle Alento, tra le strade più trafficate d’estate perché porta a Francavilla al Mare: i cartelli sono nascosti da canneti e arbusti che invadono la banchina, mentre alcuni pezzi di guardrail sono rotti da tempo e non ancora riparati.
Erika Gambino
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