san vito

Trabocco in bilico, lavori a marzo

Slitta di un mese l’intervento di recupero della macchina da pesca

SAN VITO. La passerella semidistrutta, la piattaforma dove sorge il casotto della pesca e i pali da pesca inclinati a causa del parziale cedimento delle travi di sostegno sprofondate in mare. È sempre più in bilico il trabocco del Turchino, l’unica macchina da pesca di proprietà di un Comune, decantata anche da Gabriele D’Annunzio. Il simbolo di San Vito e della Costa dei trabocchi da mesi sta resistendo alle mareggiate. E deve farlo ancora. Questo perché gli interventi di recupero e consolidamento slittano a marzo. I 40mila euro concessi dalla Regione per il recupero sono arrivati a novembre, il sindaco Rocco Catenaro aveva assicurato che i lavori sarebbero iniziati a febbraio, ma ora slittano a marzo. «Si tratta di attendere pochi giorni», spiega il sindaco, «il Comune ha realizzato il progetto di consolidamento e l’ufficio tecnico sta procedendo con l’appalto a chiamata diretta per lavori complessi per maestranze specializzate che conoscono queste macchine da pesca. Inoltre alcuni lavori riguarderanno le basi del trabocco e devono essere fatti assieme ai lavori per la salvaguardia del tratto costiero. Anche questi lavori sono in appalto».

Il Comune ha infatti ottenuto 400mila euro per la sistemazione di tre pennelli imbonitori rinforzati di 50mentri ognuno, per frenare l’erosione costiera a Punta Turchino, Valle delle Grotte e Punta del Guardiano. «Si tratta di tre pennelli», dice Catenaro «con fondi regionali, che servono a evitare che le calette scompaiano, oltre che a salvaguardare la scarpata del vecchio tracciato ferroviario».

Teresa Di Rocco

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