al “docudi festival” l’opera sul sindacalista sulmonese assassinato 

A Pescara il film che racconta Tresca 

Gli autori in sala per la proiezione di “L’uomo più buono del mondo”

PESCARA. Racconta la vita di Carlo Tresca – «un supereroe in bianco e nero, poco conosciuto e assai dimenticato, nato in terra d’Abruzzi, nel covo dei ferrovieri anarchici e socialisti, un’impronta indelebile della sua vita» come lo ha descritto il giornalista Flaviano De Luca – il terzo film in concorso a DOCudi2024 “L’uomo piu’ buono del mondo” che sarà proiettato domani (ore 18.30) all’auditorium Cerulli in via Verrotti a Pescara, seguito dall’incontro con gli autori, il giornalista e inviato Rai Angelo Figorilli e il film maker Francesco Paolucci, autore tra l’altro del documentario “Riprendiamoci” (2009), storie del post terremoto dell’Aquila di un gruppo di ragazzi nelle tendopoli, presentato al Venice Film Meeting nell’ambito del 66ª Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Siamo negli Stati Uniti, primi del Novecento. Carlo Tresca è un immigrato italiano che guida scioperi che durano mesi, pubblica giornali che denunciano padroni e mafiosi, vince e perde decine di processi per la libertà delle sue idee e dei lavoratori di ogni Paese immigrati in America. Per quasi 40 anni l’Fbi lo considera tra i più pericolosi sovversivi d’America. Viene da Sulmona, è sindacalista, giornalista, socialista, rivoluzionario, anarchico, antifascista e antistalinista. Scomodo per tutti. Forse voleva tornare in Italia per partecipare alla Liberazione ma un colpo di pistola alla schiena lo uccide una sera d’inverno. È l’11 gennaio del 1943. Al suo funerale a New York un corteo di 80 automobili cariche di fiori e migliaia di persone. Operai, tessitrici, intellettuali, artisti, scrittori piangono quello che fu definito «l’uomo più buono del mondo».