Claudio Bisio: «Che fatica interpretare un tipo noioso» 

L’attore protagonista con Valentina Lodovini, Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni  del film di Costella “Vicini di casa – Commedia afrodisiaca” , nelle sale da domani

«Oggi afrodisiaco è guardarsi negli occhi e non tenerli puntati sullo smartphone». Così Claudio Bisio, uno dei protagonisti di “Vicini di casa – Commedia afrodisiaca” in sala da domani.
Sulla linea di “Perfetti sconosciuti”, commedia amara su quanto ognuno di noi affidi segreti e bugie al suo cellulare, “Vicini di casa” è una sorta di sequel in salsa erotica (si parla di scambio di coppie) anche per il suo impianto da camera. Si svolge infatti tutto in un appartamento proprio come il film di Paolo Genovese del 2016. Dietro la macchina da presa questa volta e, non a caso, c’è Paolo Costella, già vincitore di un David di Donatello proprio per la sceneggiatura di “Perfetti sconosciuti” anche se va detto che il film è un remake di “Sentimental” pellicola spagnola del 2020.
In questa “Commedia afrodisiaca” in campo due coppie che più diverse non potrebbero essere. Da una parte ci sono Giulio (Bisio) e Federica (Vittoria Puccini) che stanno insieme da anni in un matrimonio ormai in inverno e, dall’altra, Laura (Valentina Lodovini) e Salvatore (Vinicio Marchioni), coppia piena di fuoco, eroticamente «rumorosa» e pronta a mescolare le carte a letto. Che succede se i più tradizionalisti Giulio e Federica invitano a cena gli stakanovisti del sesso Laura e Salvatore? Succede che gli equilibri dei primi vengono lentamente minati fino a implodere. Ovvero il musicista Giulio e la moglie Federica dovranno confrontarsi non solo con l’esuberante pompiere Salvatore e con la psicologa Laura, ma prima di tutto con se stessi. «Il personaggio di Giulio è lontanissimo da me. È stato faticoso fare uno noioso, un italiano medio che come unica difesa ha il sarcasmo», dice ancora Bisio. Sottolinea invece Puccini: «Federica è una donna sotto pressione in un momento di stanca del suo matrimonio dove non c’è più comunicazione. La sua curiosità verso i vicini dipende dal fatto che in loro intravede la possibilità di dare una scossa al suo menage». Per Lodovini invece «questa è una commedia sofisticata in cui si gioca con i tabù culturali degli spettatori. La mia Laura è una donna salda e, in quanto psicologa, con grande capacità di ascolto e comprensione». «Interpreto un pezzo di manzo, un sex symbol aitante e senza filtri e con un carattere fanciullesco» dice Marchioni di Salvatore. «Volevo scombinare le carte della commedia, osare, mischiare altri generi», spiega il regista. Affinità con “Perfetti sconosciuti”? «Se ci sono non sono voluti. Certo c’è l'unità di luogo e tempo e di commedie così non ce ne sono tante. Tutto in fondo è basato sul divertimento che nasce dall’imbarazzo dei protagonisti».