Eleonora, intellettuale e rivoluzionaria 

Vita e passioni di Pimentel Fonseca in uno spettacolo domani al Fenaroli di Lanciano

LANCIANO. Intellettuale, giornalista, poetessa, scienziata, rivoluzionaria. Approda al Fenaroli di Lanciano, domani alle 21, Eleonora Pimentel Fonseca, con civica espansione di cuore, spettacolo «sulla pagina più audace della storia di Napoli», che in Italia ha già emozionato migliaia di persone. Ottanta minuti travolgenti, otto attori in scena per trenta personaggi, diretti da Riccardo De Luca, produzione Stati teatrali con il patrocinio dell'Istituto italiano per studi filosofici.
«Napoli tardo settecentesca, ricca di umori e fremiti libertari», racconta De Luca nelle note di regia, «è teatro dell’unica rivoluzione mai attuata in Italia e consumata con il crollo della generosa Repubblica Napoletana. Eleonora, giacobino appassionato, “rea di stato”, martire politico. Eleonora intellettuale, fondatrice del Monitore della Repubblica, ma anche Eleonora moglie sofferta, madre negata, rievocata dunque non solo come simbolo di un’epoca e di un ideale, ma anche nel suo essere donna. E quindi “uomo”».
Lo spettacolo racconta, con trascinante entusiasmo grazie anche all'apprezzata e premiata performance di Annalisa Renzulli nel ruolo di Eleonora, la nascita di una grande coscienza, quella di Eleonora Pimentel Fonseca, assieme alla nascita della Repubblica Napoletana. Un pezzo di storia che lo spettatore ha la sensazione di vivere da vicino, in una narrazione che da storica diventa anche artistica, emozionante, surreale e al tempo stesso visivamente e plasticamente concreta. Eleonora de Fonseca Pimentel, di nobile famiglia portoghese, dopo una vita fatta di studi, letteratura, poesia e di divulgazione scientifica e filosofica, ma costellata dalle sofferenze patite a causa del matrimonio combinato con il violento Pasquale Tria de Solis, divenne protagonista della Repubblica Napoletana, un'esperienza che durò alcuni mesi, durante i quali Eleonora prese le redini del Monitore napoletano, giornale e organo di stampa del governo rivoluzionario, diventandone in poco tempo direttrice e autrice della gran parte degli articoli. Eleonora credeva fermamente nella necessità di educare il popolo attraverso la divulgazione. Fra le sue idee, la propaganda in dialetto napoletano, l'edizione di una gazzetta in vernacolo, spettacoli di burattini e cantastorie nelle piazze in modo da arrivare anche al popolo più ignorante.