Festa del Cinema: l’abruzzese Chiantini in corsa con Supereroi

Il regista di Avezzano presenta a Roma il suo nuovo film: storia di un rapporto difficile tra padre e figlia con Pesce
AVEZZANO. Il regista e sceneggiatore avezzanese Stefano Chiantini torna alla Festa del Cinema di Roma. Ci sarà anche “Supereroi”, la nuova pellicola firmata dalla macchina da presa del marsicano, in competizione alla 19ª edizione del festival in programma dal 16 al 27 ottobre nel Capitale.
Il film, prodotto da World Video Production, Ballandi con Rai Cinema, sarà presente nella rosa di opere in concorso nella sezione Grand Public. Dopo “Il ritorno” nel 2022 e “Una madre” nel 2023, Chiantini torna alla Festa del Cinema di Roma con una pellicola che pone uno sguardo sull’evoluzione emotiva del rapporto, complesso, di un padre con sua figlia.
Dopo la trilogia sulla figura materna (di cui fa parte anche il film “Naufragi”) il regista abruzzese accende i riflettori questa volta sulla figura paterna, avvalendosi degli attori Edoardo Pesce (David di Donatello per “Dogman”), Barbara Chicchiarelli (“Suburra - La serie”, Favolacce, Dieci minuti) e la giovane Sara Silvestro (“Don Matteo” 14). In “Supereroi”, Alvaro e Jenny sono padre e figlia, lei promessa del nuoto, lui camionista e suo primo tifoso. Il loro legame si è incrinato quando l’uomo ha deciso di lasciare Margherita, la madre di Jenny: una scelta che la figlia non riesce a perdonare e che non smette di rinfacciargli. Così il loro rapporto, prima forte e tenero, si è trasformato, riempiendosi di astio e insofferenza. Tutto cambia quando Alvaro a causa di un malore ha bisogno di cure continue e viene quindi affidato a un badante, una scelta che Jenny fatica ad accettare.
Prova ad andare avanti con la sua vita ma alla fine, travolta dagli accadimenti e dalle emozioni, decide di stare vicino al padre. Quell’unione “forzata” diventa però pian piano un modo di riscoprirsi. «Il film ci racconta, attraverso lo stile riflessivo della macchina da presa, le evoluzioni emotive dei personaggi, il lento precipitare della vita di Jenny e Alvaro, ma anche la loro rinascita», si legge nelle note di regia. «Ci racconta l’amore – l’amore di una figlia verso il padre, ma anche l’amore più “egoistico” verso se stessi – con le sue conseguenze, la resistenza e la capacità di ricominciare a vivere nonostante tutto». E ancora, Chiantini evidenzia come il suo ultimo film, sia «un narrare in cui la rappresentazione dell’azione e della parte immanente della vita si fanno rarefatte, lasciando il posto al dolore, alle immagini immerse nel silenzio e nel tempo, al corpo e al volto degli attori, corpi e volti che spesso si sostituiscono alla parola». Il regista e sceneggiatore avezzanese, 50 anni e una laurea in Storia e critica del cinema conseguita nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, ha diretto: “L’amore non basta”, con Giovanna Mezzogiorno e Rocco Papaleo; “Isole”, con Asia Argento, Giorgio Colangeli e Ivan Franek, film selezionato al Toronto Film Festival 2011; “Storie sospese”, con Marco Giallini e Maya Sansa, selezionato dalla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per Le giornate degli autori; “Naufragi”, con Micaela Ramazzotti; “Il ritorno”, con Emma Marrone; “Un madre”, con Micaela Ramazzotti, Aurora Giovinazzo e Angela Finocchiaro, prossimamente nelle sale.