Festival di Sanremo ’25 sì a Conti conduttore  e direttore artistico 

«Cercherò di riprendere il lavoro di Baglioni e Amadeus» «Panariello e Pieraccioni? Non saranno una presenza fissa»

I Conti tornano a Sanremo. Per il dopo Amadeus la Rai va sul sicuro e per i prossimi due anni vuole uno dei suoi volti di punta, con il doppio ruolo di conduttore e direttore artistico, che ha già avuto all'Ariston per tre edizioni, dal 2015 al 2017. La conferma delle indiscrezioni, che circolavano da giorni, arriva al Tg1 delle 8: «Torno a Sanremo dopo 7 anni, cercherò di riprendere quel lavoro fatto e portato avanti alla grande dalle due edizioni di Baglioni e alla grandissima dalle cinque di Amadeus», sorride emozionato Carlo Conti in collegamento dal salotto di casa.
E promette: «La musica come sempre al centro, quella attuale, che piace, speriamo di fare un bel lavoro e di continuare la meravigliosa tradizione di questo evento che mette tutti insieme, tutta la famiglia di fronte dalla tv». Dopo il quinquennio da record sul fronte ascolti, raccolta pubblicitaria e impatto sul mercato discografico messo a segno da Amadeus, che intanto ha lasciato l’azienda per approdare al Nove, la Rai ha scelto Conti come garanzia di successo e capacità di continuare il racconto musicale di questi anni.
Una decisione unanime, sottolinea Viale Mazzini, condivisa dall’amministratore delegato Roberto Sergio, dal direttore generale Giampaolo Rossi di concerto con il direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea. «Devo capire se ho ancora l’orecchio per scegliere le canzoni», aveva frenato Conti nelle scorse settimane, quando il suo nome era finito in cima alla lista per il toto-Sanremo. E ora – dopo aver lanciato tra le Nuove proposte artisti come Francesco Gabbani, Ermal Meta, Giovanni Caccamo, Irama – raccoglie la sfida di rimettersi in gioco: «Ho accettato grazie al grande affetto della nostra azienda, dall’amministratore delegato al direttore generale al direttore intrattenimento, fino alla signora delle pulizie, ai cameramen, ai tecnici, ho sentito questo tifo per me che mi ha fatto dire: torniamo», sottolinea. Peraltro il ritorno all’Ariston «è anche un bel modo di festeggiare i miei primi 40 anni di Rai: il primo contratto risale a giugno 1985». Il lavoro di costruzione del Festival 2025 inizia ora. «Ci sono degli step ben precisi: adesso» ricorda il conduttore dei Migliori Anni «c’è la cosa più importante, il regolamento, poi inizieremo ad ascoltare le canzoni delle nuove proposte, poi quelle dei big e come ultima cosa cercherò di capire la squadra con me sul palco per la presentazione e tutti gli ospiti e quello che ne deriva».
Quanto alla possibilità che accanto a lui sul palco ci siano i sodali di sempre, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, precisa: «Credo di no, almeno non in presenza fissa, penso di andare avanti con l’idea di alternare tutte le sere qualcosa di diverso, e poi facciamo troppe cose insieme, non li sopporto quasi più quei due», dice ridendo.
Intanto il tam tam è partito, «mi squilla continuamente il telefonino», sorride Conti, rivelando che il primo messaggio ieri mattina è stato quello di Fiorello, che aveva provato a stuzzicarlo sul tema festival a Viva Rai2! «Se fossimo stati in onda», ha scritto, «ci saremmo divertiti un bel po’». Arriva anche l’in bocca al lupo di Amadeus, seguito da una telefonata di amicizia e stima tra i due. I social impazziscono: Sanremo è stabilmente in testa ai trend, tra meme, immagini d’archivio, commenti pro e contro e le prime ipotesi sulle co-conduzioni, da Annalisa ad Alessandro Cattelan, che secondo alcuni rumors potrebbe approdare anche a un redivivo Dopofestival. «Carlo Conti è un professionista che ha aperto la strada anche ai grandi risultati di Amadeus e siamo contenti del suo ritorno alla guida dell'evento», plaude Enzo Mazza, ceo della Fimi, citando il «momento particolarmente felice» per l'industria musicale italiana: «Il direttore artistico avrà davanti a sé un’ampia scelta di talenti multiplatino che dominano le classifiche da portare in gara», sottolinea. Ma avverte anche che «con la Rai resta solo da mettere a punto la questione prioritaria dei costi del Festival per le aziende oggi assolutamente insostenibili». Il Codacons chiede invece a Conti di «rompere con il passato« e di «istituire una commissione tecnica per la scelta dei brani, che tenga conto del reale valore deelle canzoni e degli artisti che le eseguono e non del numero di follower sui social o delle visualizzazioni sul web garantite dai cantanti, né della loro momentanea notorietà legata a partecipazione a talent show canori».