In scena L’amore è un castigo dal capolavoro di Yourcenar 

Al teatro di via Cavour a Pescara rilettura (di Melchiorre) di “Memorie di Adriano” Sul palco il confronto tra l’imperatore romano e l’autrice del libro sulla sua vita

PESCARA. «Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere da soli. Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui». Così scriveva Marguerite Yourcenar in una sua celebre poesia il cui incipit “L’amore è un castigo” dà il nome al nuovo spettacolo messo in scena dal Teatro Immediato diretto da Edoardo Oliva. L’appuntamento è per domani 23 e venerdì 24 maggio alle 21 al teatro di via Cavour a Pescara dove sul palco salirà lo stesso Oliva affiancato da Susanna Costaglione, con la quale ha curato anche l’adattamento, la drammaturgia e la regia di un testo di Roberto Melchiorre liberamente ispirato alle Memorie di Adriano di Yourcenar.
Lo spettacolo, che chiude la stagione autunno-inverno del Teatro Immediato, porta in scena il rapporto tra l’autrice e l’imperatore di cui ha narrato la vita, soffermandosi soprattutto sulle emozioni e sulle riflessioni filosofiche che ruotano intorno all’esistenza umana, contenute in uno dei più grandi capolavori della letteratura francese contemporanea. Ricostruzione storica e immaginazione si fondono nel testo di Yourcenar così come nello spettacolo pescarese, dove l’autrice e Adriano si confrontano abbattendo i diciotto secoli che li separano e rendendo il dialogo estremamente contemporaneo.
Tra i temi affrontati, come anticipa anche il titolo della rappresentazione, un’attenzione particolare viene riservata all’amore. «Entrambi i protagonisti della pièce sono sedotti, vinti e poi dilaniati da questo sentimento, ritrovandosi, infine, a scontare l’inevitabile e crudele castigo riservato a chi ama ciecamente», ricordano i protagonisti dello spettacolo. Se da un lato Yourcenar fa scrivere ad Adriano, «aveva dovuto credersi amato ben poco per non sentire che perderlo sarebbe stato per me il peggiore dei mali», parlando del fanciullo Antinoo, molto amato e morto suicida, nella sua celebre poesia “L'amore è un castigo” l'autrice aggiunge «bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti».
L’amore che è bellezza, a volte salvezza, ma inevitabilmente anche sofferenza, quindi. Così come appaiono contraddittori i sentimenti generati dal potere, che riempie di bellezza le città, riscatta gli schiavi e lenisce le pene degli ultimi, ma che non disdegna gli intrighi, le trappole e l’esercizio cinico e spietato dell’autorità e della forza. E ancora, il tema della morte, che Adriano e Marguerite faticano a raggiungere. La vita dell’autrice e del suo adorato imperatore si specchiano, insomma, l’una nell’altra. «La carezza di Marguerite sulle ferite di Adriano, per placare lo strazio della malattia, per lenire le piaghe dell’anima, sono balsamo salvifico per lei stessa», si legge nella presentazione dello spettacolo. «È una “resa dei conti” tra amanti che si scambiano, dosando sapientemente i colpi, tenerezza e crudeltà. Marguerite c’è sempre stata per Adriano e lui lucidamente sembra attenderla nel conflitto che implacabilmente ma vanamente muove il figlio verso la propria genitrice. Il vagare delle loro anime non trova pace, non approda a un attracco sicuro, se non quando, finalmente, i due si ritrovano».
In una sorta di transfer, già avvenuto nella scrittura della sua opera più celebre, Marguerite Yourcenar trova nell’imperatore Adriano un rispecchiamento folgorante, la passione per l’arte, la letteratura, la bellezza. Ma allo stesso tempo, l’autrice condivide con lui molte sofferenze, come quella per l’amore e per l’abbandono, quella per la vecchiaia, che limita le capacità del corpo ma non quella del desiderio, e quella per l’avvicinarsi inesorabile della morte. A portare sul palco Adriano e Marguerite saranno gli attori pescaresi Edoardo Oliva e Susanna Costiglione, artisti dal lungo percorso professionale che, per la prima volta, hanno unito le rispettive competenze e peculiarità, per portare in scena una rappresentazione intensa, profonda, emozionante ma soprattutto capace di far riflettere lo spettatore grazie ai tanti spunti lanciati sull’esistenza umana, proprio come i testi di Yourcenar. La scenografia dello spettacolo è di Francesco Vitelli. Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al numero 3515466681.