“L’ufficiale e la spia” J’accuse di Polanski sull’antisemitismo  

Arriva il Leone d’argento sull’affaire Dreyfus Albanese /Cetto chiude la “Trilogia d’u pilu” 

Il Leone d’argento – Gran Premio della giuria della 76ª Mostra di Venezia L’ufficiale e la spia di Roman Polanski arriva oggi in sala. Per il film sull’affaire Dreyfus più efficace il titolo originale J’accuse!, come l’incipit della lettera aperta di Émile Zola al presidente francese Felix Faure dalla prima pagina del giornale L’Aurore.
Era il 13 gennaio 1898 e il grande scrittore si schierava (pagando con un anno di carcere) a fianco dell’ufficiale ebreo alsaziano Alfred Dreyfus, ingiustamente condannato tre anni prima per spionaggio a favore della Germania e mandato sull’Isola del Diavolo dopo un’umiliante degradazione invocata dalla populace imbestialita. Il film di Polanski ricostruisce una terribile vicenda in cui s’intrecciarono antisemitismo, nazionalismo, manipolazione dell’opinione pubblica, falsificazione delle prove e soprusi di ogni tipo. Un quadro perfetto per riflettere l’oggi. Nel cortile dell'École militaire di Parigi all’umiliazione del 36enne capitano Dreyfus assiste il colonnello Picquart, rispettivamente i formidabili Louis Garrel e Jean Dujardin. Poi nominato capo del controspionaggio, Picquart si accorge che il passaggio di informazioni al nemico non si è fermato, e per quanto antisemita, inizia a nutrire dubbi sulla condanna di Dreyfuss e a indagare, rischiando a sua volta (fu trasferito e poi arrestato). Nel cast Emmanuelle Seigner, moglie di Polanski, è Pauline Monnier, amante di Picquart, Luca Barbareschi (co-produttore del film) è il tradito Monnier.
Altra novità la commedia grottesca Cetto c'è, senzadubbiamente diretta da Giulio Manfredonia, capitolo conclusivo della “Trilogia d’u pilu”, con Antonio Albanese, autore della sceneggiatura con Piero Guerrera, ancora nella maschera iperrealistica del politico volgare, scorretto e cialtrone Cetto La Qualunque. Dopo 7 anni in Germania, dove ha una catena di pizzerie, una seconda moglie tedesca (Katsiaryna Shulha) e suoceri neonazisti, Cetto torna in Italia e diventa re. Secondo una vecchia zia (Aurora Quattrocchi) lui sarebbe infatti figlio illegittimo del principe Luigi Buffo di Calabria. Cetto si convince così di poter fregiarsi del titolo di Re delle Due Calabrie. Con esiti esilaranti che fanno pensare a certi personaggi della scena pubblica. Nel cast Nicola Rignanese (Pino), Gianfelice Imparato (Venanzio, nobile neoborbonico), Lorenza Indovina (Carmen la prima moglie, ora in convento di clausura).
Altro film italiano in sala è Aspromonte - La terra degli ultimi di Mimmo Calopresti, amara riflessione sulla questione meridionale. All’inizio degli anni ’50 Africo, paesino dell’entroterra calabrese, si raggiunge solo con una mulattiera. L’unico destino è l’emigrazione. Quando una donna muore di parto perché, senza una strada, il medico non arriva in tempo, i paesani decidono di costruire loro una strada, contro il volere di autorità e boss della zona. Nel cast Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini.
Il duetto Catherine Deneuve e la figlia Chiara Mastroianni per Tutti i ricordi di Claire di Julie Bertuccelli. L’anziana Claire Darling è convinta che la sua vita stia per finire e prende a disfarsi di oggetti preziosi, libri e altre cose accumulati nella sua vita benestante, vendendoli sul prato di casa. Ognuno è legato a un ricordo. Claire ha perso tragicamente il figlio e poi il marito e cova un’inspiegabile ostilità per la figlia Marie. Che ora torna a casa dopo vent’anni.
In un futuro distopico in cui un’epidemia ha sterminato la popolazione femminile è ambientato Light of my life di e con Casey Affleck. Un Padre senza nome (Affleck) e la figlia 11enne Rag (Anna Pniowsky) sono costretti a una vita nomade, nascondendosi tra boschi e case disabitate, per evitare contatti con chiunque. Rag ha tagliato i capelli e finge di essere un maschio per non correre pericolo con gli uomini, diventati brutali per l’assenza di donne. Ma non è facile sfuggire agli incontri. Elisabeth Moss è la Madre.
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