Lizzo non ce la fa più: io smetto, troppe offese sul mio aspetto fisico
La pluripremiata cantante statunitense gela i fan sui social: sono stanca, comincio a sentire che il mondo non mi vuole
Le vittime sono più spesso donne: troppo «grasse» oppure troppo magre, troppo basse o «pennellone», «piatte come assi da stiro» oppure con «il seno troppo pesante», con i capelli bianchi oppure «malate» di parrucchiere. Anche se non mancano gli uomini colpiti come ad esempio l’attore Jason Momoa, vessato non appena ha preso qualche chilo. Il body shaming è uno degli sport preferiti dei leoni da tastiera, ma anche nella vita reale il colpire qualcuno per il suo aspetto fisico è sempre di gran moda. A dire l’ennesimo basta oggi è Lizzo, pluripremiata cantante e rapper statunitense e simbolo della body positivity, che ha gelato i social scrivendo: «Non ho firmato per questa merda» e «io smetto», lasciando intendere che le offese continue e gratuite al suo aspetto l’hanno messa spalle al muro costringendola a ritirarsi dal mondo della musica o quanto meno prendersi una pausa. «Mi sono stancata» scrive la 35enne «di sopportare e di essere trascinata da tutti nella mia vita e su internet. Tutto quello che voglio è fare musica, rendere felici le persone e aiutare il mondo a essere un posto migliore di come l’ho trovato io».
Lizzo amaramente dice di «cominciare a sentire che il mondo non mi vuole. Sono costantemente alle prese con le menzogne che vengono dette su di me per ottenere prestigio e visualizzazioni... sono sempre il bersaglio di prese in giro a causa del mio aspetto. Vengo presa di mira da persone che non mi conoscono e mi mancano di rispetto. Non ho firmato per questa merda», si sfoga ancora.
Tanti i commenti di sostegno dei follower e Paris Hilton scrive «Ti amiamo Queen». Già a maggio scorso Lizzo aveva bloccato il suo account X e minacciato di lasciare la musica dopo la valanga di commenti sul suo aspetto fisico e anche sul fatto che evitasse di dimagrire perché non sarebbe stato «vantaggioso per il suo brand». Ad agosto invece erano state alcune ballerine del corpo di ballo di Lizzo ad accusare la cantante di molestie e discriminazioni proprio per il fisico. Accusa che lei aveva respinto quando la denuncia era stata depositata alla Corte Suprema della Contea di Los Angeles: «So bene» aveva detto «cosa vuol dire essere derisa per il proprio corpo. Non criticherei mai o licenzierei nessuno a causa del suo peso. Non sono qui per essere vista come una vittima, ma so anche che non sono la cattiva che le persone e i media hanno descritto». Non c’è solo Lizzo tra le donne vittime di body shaming, la lista è lunga: da Lady Gaga e Kate Winslet, criticate perché non aderenti a modelli di bellezza decisi non si sa bene da chi, a Selena Gomez troppo ingrassata, Jennifer Aniston gonfia o Adele criticata troppo dimagrita. Tra le ultime vittime in Italia BigMama, che dopo l’esperienza sanremese è volata a New York al Palazzo di Vetro dell’Onu a parlare di bullismo e body shaming davanti a duemila ragazzi tra i 16 e i 17 anni. «La cosa che mi colpisce di più in assoluto» ha detto «sono i messaggi di persone che mi dicono: da quando ti ho vista in tv mi sono sentita meglio». Ma prima ci sono state Vanessa Incontrada, bersagliata per non essere tornata filiforme dopo la gravidanza, o Elena Santarelli criticata perché troppo smagrita (oltre tutto quando il suo bambino stava male) o la giornalista Giovanna Botteri attaccata per il colore o la piega dei capelli. Ma anche Elodie, Arisa e pure Chiara Ferragni, nel mirino per la lunghezza delle dita dei piedi. Insomma un mondo di giudizi su un argomento che dovrebbe riguardare solo chi quel corpo lo «abita». Forte il messaggio affidato nel 2020 da Billie Eilish al corto Not my responsibility che parlava del body shaming da lei subito: il corpo appartiene a noi e dovrebbe «cessare di essere il metro con cui giudichiamo gli altri esseri umani».
Lizzo amaramente dice di «cominciare a sentire che il mondo non mi vuole. Sono costantemente alle prese con le menzogne che vengono dette su di me per ottenere prestigio e visualizzazioni... sono sempre il bersaglio di prese in giro a causa del mio aspetto. Vengo presa di mira da persone che non mi conoscono e mi mancano di rispetto. Non ho firmato per questa merda», si sfoga ancora.
Tanti i commenti di sostegno dei follower e Paris Hilton scrive «Ti amiamo Queen». Già a maggio scorso Lizzo aveva bloccato il suo account X e minacciato di lasciare la musica dopo la valanga di commenti sul suo aspetto fisico e anche sul fatto che evitasse di dimagrire perché non sarebbe stato «vantaggioso per il suo brand». Ad agosto invece erano state alcune ballerine del corpo di ballo di Lizzo ad accusare la cantante di molestie e discriminazioni proprio per il fisico. Accusa che lei aveva respinto quando la denuncia era stata depositata alla Corte Suprema della Contea di Los Angeles: «So bene» aveva detto «cosa vuol dire essere derisa per il proprio corpo. Non criticherei mai o licenzierei nessuno a causa del suo peso. Non sono qui per essere vista come una vittima, ma so anche che non sono la cattiva che le persone e i media hanno descritto». Non c’è solo Lizzo tra le donne vittime di body shaming, la lista è lunga: da Lady Gaga e Kate Winslet, criticate perché non aderenti a modelli di bellezza decisi non si sa bene da chi, a Selena Gomez troppo ingrassata, Jennifer Aniston gonfia o Adele criticata troppo dimagrita. Tra le ultime vittime in Italia BigMama, che dopo l’esperienza sanremese è volata a New York al Palazzo di Vetro dell’Onu a parlare di bullismo e body shaming davanti a duemila ragazzi tra i 16 e i 17 anni. «La cosa che mi colpisce di più in assoluto» ha detto «sono i messaggi di persone che mi dicono: da quando ti ho vista in tv mi sono sentita meglio». Ma prima ci sono state Vanessa Incontrada, bersagliata per non essere tornata filiforme dopo la gravidanza, o Elena Santarelli criticata perché troppo smagrita (oltre tutto quando il suo bambino stava male) o la giornalista Giovanna Botteri attaccata per il colore o la piega dei capelli. Ma anche Elodie, Arisa e pure Chiara Ferragni, nel mirino per la lunghezza delle dita dei piedi. Insomma un mondo di giudizi su un argomento che dovrebbe riguardare solo chi quel corpo lo «abita». Forte il messaggio affidato nel 2020 da Billie Eilish al corto Not my responsibility che parlava del body shaming da lei subito: il corpo appartiene a noi e dovrebbe «cessare di essere il metro con cui giudichiamo gli altri esseri umani».