Massaro, storia di un innocente in cella 

Il docu-film “Peso morto” alla rassegna Docudì a Pescara: in sala il protagonista

PESCARA. Ventuno anni trascorsi in carcere prima che Angelo Massaro venisse riconosciuto innocente. La sua odissea, causata da un clamoroso errore giudiziario, rivive attraverso un viaggio fisico ed emozionale nei luoghi della sua ingiusta detenzione, al fianco di figure chiave della sua vicenda, nel film di Francesco Del Grosso “Peso morto”, in programma oggi a Docudì, il concorso per documentari di Acma, Associazione cinematografica multimediale abruzzese. Alle 18.45, auditorium Cerulli di Pescara. Col regista romano intervengono Angelo Massaro e il montatore Giulio Tiberti. “Peso morto” (2022, 87’) si è imposto un anno fa come miglior documentario al Premio Libero Bizzarri di San Benedetto del Tronto e al Parma Film Festival, dove ha ricevuto il premio del pubblico. Si legge nelle note di regia: «Una vita distrutta per colpa di una consonante. Ventuno anni in carcere da innocente perché un’intercettazione telefonica viene capita male e interpretata peggio. Una parola in dialetto, pronunciata durante una telefonata alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio, pur in assenza di cadavere, arma, movente. Solo un processo di revisione porrà fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore del protagonista di “Peso morto”, documentario che ripercorre i momenti chiave di questa sconvolgente odissea umana. Per realizzarlo abbiamo scelto un racconto on the road che si consuma nello spazio e nel tempo, intrecciando le trame in un viaggio che porterà Massaro a dialogare con persone a lui care nei luoghi che hanno fatto da cornice alla sua storia». (afu)